Inaugurato a Tavagnacco il nuovo outlet Moroso: seconda vita ai prodotti dell’iconica azienda di imbottiti

L’azienda friulana che collabora con alcuni dei più grandi designer del mondo ha inaugurato a Tavagnacco il suo outlet. Roberto Moroso: «Nel 2021 la casa è ripartita. Bene anche il contract»

Maura Delle Case

TAVAGNACCO. L’effetto industriale, non finito, di work in progress è naturalmente voluto ed è un modo per raccontare la filosofia del nuovo spazio Moroso che vuol essere il luogo in cui transitano, in cerca di una seconda vita, pezzi che hanno esaurito la loro prima missione, reduci da fiere, da shooting, da vetrine di negozi.

Questo l’obiettivo del nuovo Moroso design outlet, inaugurato giorni fa a Tavagnacco, in via Nazionale 85, proprio di fronte alla sede dell’azienda produttrice di imbottiti, conosciuta per i suoi pezzi iconici e per le collaborazioni con i grandi nomi dell’architettura e del design  – da Ron Arad a Patricia Urquiola, da Marcel Wanders a Tord Boontje e Nendo – un orizzonte internazionale che ha permesso allʼazienda friulana di farsi largo al Moma di New York, al Grand Palais a Parigi fino al Victoria & Albert Museum di Londra.

L’outlet è stato realizzato all’interno di un grande corpo di fabbrica, esteso su circa 1.100 metri quadrati, allestito dal progettista – l’architetto udinese Marco Viola – mantenendo volutamente il sapore industriale degli spazi, tra il grigio cemento e qualche pennellata d’intonaco, così da realizzare un contrasto forte, scenografico, con le forme e i colori dei prodotti Moroso. 

«Abbiamo voluto aprire questo spazio per valorizzare i nostri prodotti che tornano a casa dopo fiere, set fotografici, mostre e vetrine – spiega il presidente della società friulana, Roberto Moroso -, per dar loro una seconda vita».

Non è l’unico investimento che Moroso ha messo in agenda per questo 2021 a Tavagnacco. Oltre all’outlet infatti l’azienda friulana sta ristrutturando anche la sede aziendale. 

«Dopo 30 anni ne sentivamo la necessità – aggiunge il presidente –. I lavori sono ancora in corso, ma tra un mese dovremmo poter rientrare nei nostri uffici, al momento siamo infatti “stoccati” all’interno dello showroom, in 800 metri quadrati, anche questa una bella prova per noi, perché cementa la squadra». 

Tornando all’outlet Moroso aggiunge: «E’ un modo per chiudere il cerchio, per consentire ai negozi di rinfrescare spesso le vetrine e rappresentare il brand al meglio. Del resto non siamo poi così diversi dalla moda, che finito un ciclo ne inizia un altro».

Anche nell’interior, dove le stagionalità ancora non ci sono, ma le collezioni annuali sì. E come nella moda esistono anche i segmenti. Se da un lato ci sono haute couture e prêt-à-porter, nell’arredamento ci sono le collezioni retail e quelle contract. Due anime (mercati) che Moroso conosce bene e che nel 2021 sono entrambe ripartite con decisione.

Parola del presidente: «E’ questo un anno di fortissimo rilancio della casa in cui si vedono finalmente tornare anche i lavori nell’ambito del contract. Per noi il 2021 sarà poi ricordato per More so, un nuovo ambizioso progetto che abbiamo lanciato di recente e che ci ha consentito di mettere assieme le nostre diverse anime. Quella più legata alla cultura, quella delle grandi forniture e quella per la casa. L’eccellenza – conclude – raccontata a tanti livelli».

Anche in seno all’otulet, che si propone non solo come un indirizzo commerciale, ma anche come punto di riferimento e di promozione del territorio. A novembre ospiterà infatti la sua prima mostra, nell’ambito del Piccolo festival dell’animazione di Pordenone, un’esposizione curata da Paola Bristot e dedicata al noto artista contemporaneo William Kentridge (19 Novembre-10 Dicembre 2021).

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