Inaugurato in Qatar lo stadio Al Bayt, ospiterà i Mondiali 2022. La copertura apribile è stata progettata e costruita da Cimolai Spa
Si tratta della “tenda” più grande del mondo, visto che l’impianto, situato nella città di Al Khor a nord di Doha, si estende su una superficie di circa 200mila metri quadrati, per 320 metri di lunghezza, 280 metri di larghezza e 73 metri di altezza.
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PORCIA. È stato inaugurato il 1 dicembre l’Al-Bayt Stadium, teatro principale della prossima Coppa del Mondo Fifa, in programma in Qatar a partire dal 21 novembre 2022, costruito in joint venture da un pool imprese tra cui Cimolai Spa, che ha realizzato e montato le gradinate superiori, le membrane e l’intera copertura mobile in acciaio.
Il nome Al Bayt, che in arabo significa “la casa”, è stato scelto perché la forma dello stadio richiama quella di una dimora berbera. Si tratta della “tenda” più grande del mondo, visto che l’impianto, situato nella città di Al Khor a nord di Doha, si estende su una superficie di circa 200mila metri quadrati, per 320 metri di lunghezza, 280 metri di larghezza e 73 metri di altezza, e può contenere fino a 65.000 posti a sedere.
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La copertura mobile made in Cimolai è certamente, per dimensioni e ricercatezza, la componente più avveniristica dell’intero progetto, caratterizzata da un tetto largo 100 metri e lungo 160 metri (da una porta all’altra del campo di gioco), che si apre e si chiude in due metà verso il centro del campo in circa 20 minuti grazie a sofisticati meccanismi. Inoltre, il tetto può anche essere traslato totalmente verso nord, per favorire una maggiore penetrazione del sole e consentire una contestuale illuminazione del manto erboso.
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Per costruire l’intera struttura, la Cimolai ha impiegato oltre 30mila tonnellate di acciaio, realizzando principalmente tubi di diametro variabile fino a 813 mm, negli stabilimenti di San Giorgio di Nogaro, Monfalcone, Polcenigo e Roveredo in Piano. I tubi e le altre componenti sono poi state trasportate in Qatar principalmente via mare, partendo dai porti di Monfalcone e di San Giorgio di Nogaro.
Nei cinque anni di lavoro in Qatar, a partire dal 2016, Cimolai ha coinvolto 450 persone, tra ingegneri, supervisori e tecnici specializzati in climbing, impiegati nelle varie fasi di trasformazione, montaggio e completamento dell’opera (test di prova, collaudi, ecc.).
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Un progetto, dunque, dai significativi livelli di complessità, specie nelle operazioni di sollevamento delle 72 reticolari principali del tetto, issate contemporaneamente con tre gru da 600 a 750 tonnellate di capacità, mentre per il tetto mobile si è reso necessario l’utilizzo di una gru da 1250 tonnellate.
Lo stadio Al Bayt rappresenta solo l’ultimo esempio di grandi impianti sportivi calcistici realizzati da Cimolai Spa, tra questi: lo Stadio Olimpico di Atene per le Olimpiadi del 2004, l’FNB Stadium di Johannesburg per i Mondiali del 2009 in Sudafrica, lo Stadio Nazionale di Varsavia in Polonia per gli Europei del 2012, la VTB Arena di Mosca e la Dacia Arena (ex Stadio Friuli) di Udine.
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