Interporto Pordenone, Hupac cancella il treno per Duisburg: servono investimenti

Il colosso svizzero avverte la crisi del trasporto intermodale

E l’infrastruttura regionale deve realizzare alcune opere

Paola Dalle Molle

Solleva diverse preoccupazioni la decisione di sospendere a tempo indeterminato, il servizio di trasporto ferroviario fra l’Interporto di Pordenone e la città di Duisburg in Germania.

La notizia è stata comunicata da Hupac, società che gestisce il terminal dell’infrastruttura friulana. Il servizio, sospeso ad aprile, avrebbe dovuto riprendere l’1 giugno cosa che non è accadutam nè accadrà a breve. Hupac ha riferito sulle difficoltà attuali di mantenere attiva la relazione Pordenone-Duisburg (che prima della sospensione avvenuta il 18 aprile scorso, equivaleva a 4 coppie di treni a settimana) a causa della riduzione dei volumi di traffico, del conseguente aumento dei costi di trasporto e dell’energia elettrica. La decisione ha sollevato timori e malcontento fra gli operatori anche se la società – secondo quanto riferito dalla stessa Hupac – non si dimostra interessata a disinvestire.

Ci sono opere necessarie all’Interporto che andrebbero realizzate, come un’estensione del piazzale, l’allungamento dell’asta di manovra ferroviaria e la realizzazione della stazione elementare per far entrare e uscire treni sia lato Ovest che lato Est. Necessari anche binari aggiuntivi, l’installazione di gru a portale e di un portale Ocr (utile a riconoscere numeri e simboli su container e vagoni. Alcune di queste spettano a Rfi, come l’asta di manovra e la stazione elementare (opera questa che da sola vale 25 milioni di euro).

Immediatamente, è stata condivisa l’ipotesi di accelerare l’attuazione del programma di investimenti dell’Interporto di Pordenone, la più grande realtà logistica nell’ambito del Friuli Venezia Giulia che prevede interventi sulle infrastrutture, nuovi collegamenti e collaborazione tra stakeholders.

Un rafforzamento per la struttura pordenonese al fine di migliorare l’integrazione nel sistema logistico regionale che Autorità portuale di Trieste e Regione Fvg stanno portando avanti. Infatti, tra le l’ipotesi di sviluppo dei traffici, rientra un incremento dei collegamenti con il porto di Trieste, per poterne sfruttare sia i servizi marittimi che il marketing a livello europeo. La questione resta aperta, così come la ricerca di soluzioni che siano in grado di abbassare i costi di trasporto ferroviario e invogliare operatori e gestori ad un maggiore utilizzo dell’intermodalità gomma-rotaia.

«Il Piano di potenziamento e sviluppo del Centro intermodale – dichiara Alfredo De Paoli, amministratore delegato dell’Interporto di Pordenone – trasmesso alla Regione in marzo 2021, per l’inserimento nel Pnrr, prevede investimenti per complessivi 60 milioni di euro. Si prevede la trasformazione del Terminal in Stazione merci mediante la realizzazione del collegamento alla linea di corsa UD-VE lato Udine (ora solo lato Pordenone) e la dotazione di un nuovo impianto di segnalamento, l’ampliamento dei piazzali di stoccaggio delle Uti (Unità di trasporto intermodale), l’aumento del numero dei binari e l’installazione delle gru elettriche a portale. La realizzazione di questi interventi – sottolinea De Paoli - i consentirà di raggiungere una capacità di circa 180.000 Uti/anno e di migliorare la funzionalità e competitività dell’infrastruttura».

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