Itabus fa rotta verso l’Europa: «Allo studio Trieste-Budapest»

«Crediamo nel mercato di Trieste. Abbiamo voluto esserci perché pensiamo che ai triestini non interessi fermarsi a trieste ma arrivare fino alla capitale e poi a Napoli», così aveva detto due anni fa all’indomani dell’arrivo di Italo nel capoluogo regionale il fondatore e presidente Luca Cordero di Montezemolo. Ai treni veloci privati che fanno concorrenza alle Frecce di Trenitalia si è aggiunta una flotta di 100 pulmann, dopo l'acquisizione di Itabus, la compagnia privata di trasporto passeggeri operativa da fine maggio 2021. Si consolida così un gruppo multimodale operativo sia su ferrovia che su strada che da Trieste potrebbe lanciare i suoi bus verso le capitali della Mitteleuropa, partendo da Budapest. Almeno è questa l’ipotesi allo studio. In ballo c’è la concorrenza diretta fra Italo e Trenitalia e sul fronte dei bus con Flixbus. Proprio nei giorni scorsi l'Antitrust ha deliberato che Italo potrà vendere i biglietti del servizio regionale e Intercity di Trenitalia in combinazione con i propri servizi ad alta velocità.
Itabus, in attesa di proiettarsi in Europa valorizzando i fondi del Pnrr, oggi collega l'Italia e dopo due anni di attività «ha superato i 2 milioni di viaggiatori», sottolinea la società. Nelle strategie si punta a valorizzare il boom turistico nel post-pandemia. E su questo fronte sono partiti ieri i collegamenti intermodali in sinergia fra i treni di Italo e i pulmann di Itabus dalla Campania (Pompei e Sorrento) alla Puglia alla Sicilia verso le più rinomate località turistiche.
«Due realtà e due network sinergici fra loro: una volta completata l'integrazione nasceranno connessioni fra stazioni ferroviarie ed aeroporti e porti, si svilupperà la rete di micromobilità urbana e mobilità integrata, offrendo una vasta scelta ai passeggeri, acquistabile da un'unica piattaforma multimodale e con un singolo biglietto», spiega Italo-Ntv, controllato dal fondo infrastrutturale americano Global Infrastructure Partners (Gip).
Itabus nonostante le restrizioni della pandemia, ha già superato i 2 milioni di viaggiatori. La flotta dei pulmann rossi garantisce anche un servizio charter. «Grazie a questa operazione i viaggiatori avranno a disposizione un servizio reale di mobilità integrata, un progetto in cui Italo crede e che studia da anni per facilitare gli spostamenti sul territorio», ha detto Gianbattista La Rocca, amministratore delegato di Italo. «Con una flotta per ora di 51 treni e 100 bus, ma che potrà crescere nei prossimi anni, connetteremo tutta l'Italia, servendo 24 ore su 24 grandi città, borghi turistici e snodi infrastrutturali come porti ed aeroporti». In questo scenario s’innesta un piano di sviluppo all’estero che potrebbe valorizzare direttamente Trieste, come ha osservato in una conversazione con il Sole lo stesso ad Italo: «Dalla primavera del 2024 puntiamo a lanciare servizi stabili integrati gomma-treno che, partendo da alcune grandi stazioni ferroviarie, si estendano in Europa». Fra i progetti allo studio c’è anche il Trieste-Budapest oltre al Milano-Ginevra, Torino-Lione,Verona-Monaco di Baviera. Il capoluogo potrebbe diventare la base di partenza dei viaggi verso il Centro Est Europa e Budapest potrebbe essere solo la prima tappa: «Itabus rappresenterà un nuovo modo di viaggiare sinergico con porti, aeroporti, stazioni ferroviarie».
Riproduzione riservata © il Nord Est