Italchimica medita possibili acquisizioni: «Ecco come sfidiamo le multinazionali»

Un risultato ottenuto grazie alla crescita sia delle vendite in Italia, che valgono attualmente circa il 76% dei ricavi, ma anche a quelle sui mercati esteri, principalmente Europa ma anche Stati Uniti e Medio Oriente

Riccardo Sandre

La padovana Italchimica, fra i protagonisti nel settore dei detergenti, cosmetici e disinfettanti per l’ambito professionale e del largo consumo, si prepara a chiudere il suo 2024 con una crescita intorno al 10% rispetto a un 2023 che aveva visto l’azienda raggiungere i 79,2 milioni di fatturato.

Un risultato ottenuto grazie alla crescita sia delle vendite in Italia, che valgono attualmente circa il 76% dei ricavi, ma anche a quelle sui mercati esteri, principalmente Europa ma anche Stati Uniti e Medio Oriente (55 i paesi dove sono presenti i prodotti della società), che valevano nel 2023 circa il 24% del totale dell’income.

A confermare il buon andamento della società anche in questo 2024 così sfidante l’ad di Italchimica Alessandro Fioretto, forte dei buoni risultati sui mercati dei principali prodotti a marchio, come Sanitec per il mercato dei detergenti professionali, Dermomed e Dual Power per la grande distribuzione.

«A giugno 2024» ha detto l’imprenditore «abbiamo registrato un incremento del 12% nelle vendite dei nostri prodotti per la cura della casa e della persona rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo risultato testimonia l'efficacia delle nostre strategie di marketing, che spaziano dall’innovazione di prodotto alla comunicazione, permettendoci di competere efficacemente con i colossi multinazionali della grande distribuzione».

Una sfida, quella della crescita per linee interne, che l’azienda affronta con un programma serrato di digitalizzazione dei processi commerciali, di evoluzione organizzativa in una chiave di managerializzazione, ma anche di investimenti produttivi importanti.

«Per decenni abbiamo pensato al futuro dell’azienda in una chiave di medio periodo» spiega il presidente onorario e consigliere direzionale e strategico Nunzio Fioretto «ora una programmazione triennale è già sfidante. E tuttavia non è nostra intenzione tirarci indietro di fronte alle sfide: i nostri impianti sono quasi a saturazione e stiamo lavorando alla realizzazione di un nuovo stabilimento, con annessa struttura logistica, che avrà tassi di automazione molto spinti, garantendo così efficienza e valore aggiunto. Nel frattempo già da qualche tempo stiamo sviluppando un sistema informatico che ci permetta di ricevere in tempo reale i dati sulle esigenze dei nostri clienti, evitando così che rimangano sguarniti di prodotto. Un sistema in qualche modo simile a quello delle cartucce per le stampanti che è già in fase di collaudo per alcuni settori, come le linee di lavanderie ospedaliere».

Forte di una prospettiva di crescita importante, la società padovana ha un piano di investimenti complessivo da circa 22 milioni di euro, che coprirà le spese del nuovo stabilimento dei macchinari ad alta automazione ma anche per il rafforzamento della propria rete commerciale in Italia e all’estero e l’implementazione di un sistema di innovazioni in chiave sia di sostenibilità di processo (con un obiettivo di recupero delle acque di lavaggio superiore al 30%) sia di sviluppo di nuovi prodotti da affiancare a quelli già sul mercato.

«Siamo un’azienda solida» conclude Nunzio Fioretto «e non ci sentiamo di escludere, in futuro, eventuali acquisizioni, anche all’estero, nelle aree da noi già meglio presidiate che sono quelle dell’Europa, degli Usa e, geopolitica permettendo, del Medio Oriente». —

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