Italian design brands porta le nordestine Gervasoni, Saba e Axolight a Piazza Affari

La quotazione, inizialmente prevista per il 2021 è stata poi rinviata a causa gli effetti del Covid sui conti. Oggi ritorna nei programmi del gruppo, a medio-breve termine.

Maura Delle Case

UDINE. A distanza di 7 anni dal debutto, il gruppo Idb (Italian Desing Brands), aggregato di 8 società – Gervasoni, Meridiani, Cenacchi International, Davide Groppi, Modar, Flexalighting e le due venete Saba e Axolight - è pronto ad aprire il capitale.

La quotazione, inizialmente prevista per il 2021 e poi rinviata causa gli effetti del Covid sui conti, è ormai all’orizzonte. Non si sbilanciano sui tempi i fratelli Michele e Giovanni Gervasoni, rispettivamente Ad e presidente dell’omonima azienda di arredamento a Pavia di Udine, che di Idb sono stati tra i fondatori (oggi detengono il 30% delle quote).

Giovanni e Michele Gervasoni, Ad e presidente dell'omonima azienda friulana di arredamento
Giovanni e Michele Gervasoni, Ad e presidente dell'omonima azienda friulana di arredamento

«La quotazione è uno degli obiettivi che ci siamo fissati nel breve-medio termine. Un passaggio importante per portare denaro fresco in azienda – dicono – così da avere nuova benzina per fare ulteriori acquisizioni, anche di aziende più grandi, straniere, non necessariamente dei nostri settori».

Declinate le proposte, anche allettanti, dei fondi che a più riprese hanno bussato alla porta dell’azienda friulana, i Gervasoni hanno scelto percorsi inediti: «Abbiamo deciso di aggregare una piccola azienda famigliare come la nostra ad altre e dar corpo a sinergie che ci hanno permesso di crescere senza togliere a nessuno autonomia e di arrivare oggi, senza fretta, al percorso della quotazione».

Le aziende del gruppo, dopo il rallentamento imposto dalla pandemia, nel 2021 hanno ricominciato a correre. Sono come detto otto aziende, con 400 dipendenti in totale, che nel 2021 si sono riavvicinate ai 153 milioni dei ricavi ante Covid, grazie al traino di arredo e lighting, cresciuti a doppia cifra, che hanno bilanciato la ripresa, ancora lenta, del contract.

Zoomando su Gervasoni, l’azienda è cresciuta sotto il cappello di Idb in modo importante: dai 22 milioni del 2015 è passata l’anno scorso a 34 milioni e un Ebitda intorno al 21%.

Una crescita importante, che Idb ha contribuito a realizzare, introducendo logiche di gestione e managerialità che prima del gruppo, come spesso accade nelle aziende a conduzione familiare, erano meno definite e tuttavia senza snaturare l’autonomia gestionale delle singole imprese. 

Come dire, che sono cambiati i conti, le prospettive, ma l’azienda continua ad essere gestita dalla famiglia Gervasoni, che oggi sta lavorando su più fronti. L’approdo in Borsa di Idb è solo uno di questi. Non meno importante, per l’azienda friulana, è l’acquisto, che ormai risale a qualche mese fa, di un nuovo capannone collocato proprio di fronte all’headquarter che darà all’azienda un nuovo, importante spazio di sviluppo della produzione.

Il sito produttivo di Gervasoni a Pavia di Udine
Il sito produttivo di Gervasoni a Pavia di Udine

Come non lo è il prossimo appuntamento, a giugno, con il Salone del mobile di Milano che dovrebbe coincidere, salvo slittamenti, pure con l’inaugurazione nella città meneghina del primo, grande showroom Gervasoni.

L’azienda sta pure lavorando all’e-commerce. «A oggi non abbiamo un nostro sito di e-commerce, ma stiamo lavorando alla definizione di una piattaforma da consegnare chiavi in mano, con i nostri prodotti già caricati, ad alcuni nostri clienti così che possano poi aggiungervi altri prodotti e brand gestendo loro questa vetrina virtuale con il vantaggio di essersi risparmiati la fatica di dover strutturare da sé la piattaforma» concludono i fratelli Gervasoni che stimano di arrivare, nell’arco di 5 anni, intorno al 15/20% delle vendite realizzate sul canale digitale.

Di rivoluzione in rivoluzione. L’ultima è quella che ha a che fare con l’identità dell’azienda, con la sua firma storica. Quella di Paola Navone, l’architetto che per anni è stata sia designer che art director di Gervasoni. Da quest’anno, non sarà più l’unica a firmare i prodotti del brand friulano, ma sarà affiancata da nuovo pool di designer. «Dopo aver lavorato per anni solo con Paola Navone, che resta con noi, abbiamo ritenuto fosse giunto il momento di ampliare la rosa a nuovi designer come Nendo e Dordoni».

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