Kering Eyewear un altro anno super: ricavi a 1,5 miliardi

Ennesimo anno record per Kering Eyewear che porta il suo fatturato a quota 1,5 miliardi di euro, con una crescita del 35% a tassi correnti (11% su base comparabile), beneficiando del consolidamento di Maui Jim, il brand hawaiano (che in tanti avrebbero voluto e che si sono comprati loro) e dell'eccellente sviluppo del suo portafoglio di brand.
Nel quarto trimestre è stata registrata una crescita delle vendite del 6% su base comparabile. Detto della crescita, il gruppo fondato e guidato da Roberto Vedovotto cresce più di tutte le maison del big player del lusso di François-Henri Pinault. Ma non corre solo la prima linea del conto economico, anche la profittabilità segna un incremento portandosi a 276 milioni di euro (pari al 18,4% dei ricavi), riflettendo il contributo di Maui Jim e la nuova dimensione raggiunta dalla divisione Eyewear stessa.

Per capire cosa sia successo negli otto anni che separano il primo dall’ultimo bilancio di Kering Eyewear, basterebbe guardare il cartello che campeggia fuori da Villa Zaguri alle porte di Padova. Dove tra 18 mesi, 2 anni al massimo, sorgerà il nuovo quartier generale del secondo gruppo mondiale dell’occhialeria.
I lavori di scavo sono partiti in questi giorni, l’azienda costruttrice è la trevigiana C.E.V. Architettura contemporanea e sostenibile, progetto vergato dallo studio SANAA – diretto da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, tanto vetro e alberi, asilo, ristorante interno, auditorium e palestra per i dipendenti. Investimento non dichiarato ma milionario, alcune decine di milioni di euro: tutto riversato sul territorio. Oppure si potrebbe semplicemente riavvolgere il nastro a quel primo bilancio: anno 2015, ricavi pari a 10 milioni. Quattro dipendenti, Vedovotto compreso, i mobili dell’Ikea per aprire in fretta l’azienda.

Da allora ogni anno un record infranto, un balzo più grande. Solo a guardare i dati di fatturato significa una crescita media annua del 90 per cento. I dipendenti sono invece circa 4 mila. Con una postilla: l’idea di portare l’eyewear dentro ai conglomerati mondiali del lusso creando un gruppo dell’occhialeria dedicato a quel segmento di mercato, Vedovotto la poteva realizzare ovunque. Quando alle spalle c’è un colosso come il big francese guidato da Pinault e maison di portata globale come Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, gli occhiali di design e alta qualità hai la forza di realizzarli dappertutto. Vedovotto ha scelto Padova e il Veneto: il quartier generale, ma anche il centro logistico di Vescovana dove ogni anno partono 10 milioni di paia di occhiali. E ancora l’operazione con cui nel 2019 ha acquisito la maggioranza di Trenti, in Cadore, raddoppiando il numero dei dipendenti da allora.

Negli anni ci sono state le diverse acquisizioni nel mondo della manifattura. L’ultima in ordine temporale, messa a segno a giugno dell’anno scorso con il 100% del capitale dell’azienda francese UNT (Usinage & Nouvelles Technologies), va ad aggiungersi all’acquisizione di Manufacture Kering Eyewear – precedentemente Manufacture Cartier Lunettes – in Francia nel 2017. E poi ci sono state le operazioni su brand come Lindberg, marchio danese acquisito nel 2021. O per l’appunto Maui Jim, azienda di occhialeria di alta gamma, che ha sviluppato e brevettato la tecnologia delle lenti PolarizedPlus2, che proteggono dalla luce intensa del sole e dai dannosi raggi UV, garantendo sempre la naturale percezione dei colori.
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