Kronospan: si parte. Al via l’investimento da 280 milioni di euro
Agrusti: «Riconosciuto il diritto di fare impresa»

L’ampliamento di Kronospan, che realizzerà una linea produttiva di pannelli truciolari da legno riciclato nella Zona industriale Ponte Rosso, a San Vito al Tagliamento, sarà completato entro la fine del 2024. Lo ha annunciato Massimo Cenedella, direttore generale della multinazionale, in una conferenza stampa di Confindustria Alto Adriatico l’indomani la nuova vittoria di fronte ai giudici amministrativi per Kronospan, che è si vista riconoscere la legittimità degli espropri operati da Consorzio Ponte Rosso in vista dell’ampliamento.
Un investimento da 280 milioni di euro per un insediamento che «consentirà molto probabilmente quello di altre aziende del settore del legno – ha detto il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti – che utilizzeranno proprio la multinazionale per una fornitura a chilometri zero con la possibilità concreta che si creino 200, 300 posti di lavoro». Che, quindi, potrebbero sommarsi alle 210 assunzioni previste da Kronospan, «100 delle quali, in virtù di un accordo sindacale, individuate tra chi in quella zona, per motivi diversi, aveva perso l’occupazione, un fatto direi unico», ha sottolineato ancora Agrusti.
Il presidente degli industriali, quindi, ha osservato: «Confindustria Alto Adriatico, sin dal principio, ha inteso difendere il diritto di impresa, nella fattispecie di una multinazionale che aveva deciso di investire a Ponterosso piuttosto che in altre parti del mondo anche in virtù di un’infrastruttura ferroviaria adeguata alle politiche green dell’azienda che, ricordo, predilige il trasporto su rotaia».
Secondo Agrusti i pronunciamenti del Tar hanno fatto emergere il diritto costituzionale, nel rispetto delle norme, di fare impresa. «Norme che hanno trovato riscontro nella loro applicazione dopo 19 giudizi da parte di numerose autorità preposte», ha aggiunto ancora. Agrusti si è soffermato anche sul lavoro di affiancamento da parte di Confindustria Alto Adriatico al Consorzio attraverso la valutazione di impatto sulla salute pubblica elaborato da Diego Serraino del Cro di Aviano.
Sergio Barel, presidente del Consorzio Ponterosso ha espresso soddisfazione per le sentenze del Tar. «Certo – ha commentato – su di noi, ma soprattutto sul Consorzio, è stato gettato tanto fango che ha provocato un grave danno alla reputazione, che si costruisce in decenni ma che può essere distrutta in un attimo».
Bruno Malattia, legale del Consorzio Ponterosso, ha parlato di «tentativo di sovvertire le regole del gioco stabilite dalla normativa; queste sentenze riconoscono l’importanza e l’utilità di un ente che permette lo sviluppo ordinato delle imprese sorvegliando, parallelamente, gli aspetti a tutela della salute, oltre che a favorire, naturalmente, l’occupazione».
Cenedella ha detto che «da italiano leggere che il Tar giudica i ricorsi irricevibili fa riflettere, il giudizio del tribunale non mi stupisce. Ora siamo sereni e motivati e, grazie anche a Confindustria Alto Adriatico e al Consorzio, stiamo proseguendo e perseguendo gli obiettivi; avvieremo il progetto in tempi celeri partendo dalla ferrovia».
Daniele Gerolin, direttore generale del Consorzio industriale Ponte Rosso, ha osservato: «Nella mia vita professionale – ha argomentato Gerolin – non mi sono mai capitati quindici ricorsi per la stessa materia»
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