La carta riciclata della veronese Cartiere Saci scelta per il packaging di Nike e McDonald's

VERONA. McDonald’s e Nike usano la sua carta riciclata e la BBC gli ha dedicato un lungo servizio televisivo parlandone come di uno dei leader mondiali di questo mercato in crescita. Si tratta della veronese Saci, azienda che opera nel settore degli imballaggi flessibili di carta, guidata e presieduta da Lorenzo Poli, a capo anche di Assocarta, l’Associazione imprenditoriale di categoria.
“Il mercato della carta è diviso sostanzialmente in tre settori – spiega – grafica, tissue (dai tovaglioli alla carta igienica) e packaging. In quest’ultimo ambito noi ci siamo concentrati su riciclato e sugli imballaggi flessibili”. E’ un mercato cresciuto tantissimo negli ultimi cinque anni, grazie soprattutto alla nuova sensibilità ecologica di Governi ed aziende, che comprende prodotti come i sacchetti per la spesa, le “shopping bag”, gli imballaggi dei beni che viaggiano con l’e-commerce.
“Noi viviamo in questa nicchia – racconta Poli – dove siamo leader europei con oltre il 20 per cento del mercato; ma ci spingiamo anche lontano, toccando 36 paesi nel mondo, dal NordAfrica alle Mauritius”. Arrivando a vendere il 55% all’estero ed il resto in Italia. Un mercato, quest’ultimo, comunque importante, dal momento che la carta da riciclare in Italia vale 5,4 milioni di tonnellate di carta prodotta su 6 milioni di carta raccolta, mentre nel settore dell’imballaggio in carta il riciclo è in media oltre l’80 per cento, già oltre i nuovi obbiettivi comunitari per il 2025.
“Questa è la nostra foresta – si entusiasma Poli. In Italia abbiamo poca materia prima vergine, ovvero gli alberi, ma al contrario siamo bravi e brillanti nella raccolta differenziata e nel conseguente riciclaggio. Nel nostro Paese ricicliamo 10 tonnellate di carta al minuto, siamo i più virtuosi”. Questa affermazione varrebbe da sola un articolo. Sembra incredibile che l’Italia possa essere il posto al mondo dove si fa la migliore raccolta differenziata e dove si ricicla di più. Eppure il numero uno di Cartiere Saci spiega che è così e dipende soprattutto dalla cronica scarsità di discariche e termovalorizzatori, che rende necessario riciclare il più possibile. Il riciclatore di ultima istanza sarebbe, poi, proprio il termovalorizzatore, che trasforma in energia il rifiuto.
“La carta - spiega Poli - potrebbe sostituire il 25% degli imballaggi a base di materiali fossili e, grazie alle nuove capacità produttive in corso di avvio, il riciclo potrebbe crescere ancora, passando dalle attuali 10 tonnellate al minuto ad oltre 12, in piena sintonia con l’approccio del Green Deal”. Cartiere Saci ha due stabilimenti; a Verona, dove si trova anche la sede sociale, e a Carmignano di Brenta (Padova), che producono insieme ben 120mila tonnellate di carta riciclata all’anno, per un fatturato di circa 70 milioni di euro e 150 addetti. L’azienda è nata nel 1959 ed il nome è un acronimo che deriva da Società Azionaria Carte Italiana.
”Ma io preferisco usarne un altro, che mi sembra più adatto ai nostri giorni, ovvero Servizio Ambiente Carta Italia. Perché svolgiamo un servizio utile a tutti “chinando la schiena”, raccogliendo carta usata e sporca e poi trasformandola in nuova materia prima, e anche perché il servizio alla clientela resta il primo messaggio commerciale che l’azienda vuole trasmettere; all’ambiente, perché la carta è fondamentale per l’economia circolare; all’immagine della carta, che dimostra di sapere innovare; all’Italia in quanto innovando, creiamo lavoro, esportiamo e soprattutto forniamo prodotti essenziali a clienti e consumatori. Uno dei nuovi prodotti realizzati è l’imballaggio che integra al suo interno anche dell’erba da sfalcio oltre alla polpa di cellulosa. “Sta avendo un grande successo e lo stanno utilizzando anche grandi aziende – conclude Poli - come ad esempio Calzedonia”. Un altro marchio veronese alla conquista del mondo.
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