La crisi sul Mar Rosso ferma due fabbriche ma Carraro accelera

In Carraro, la Cig causata alla crisi di Suez ha interessato, durante questo mese di marzo, 500 tute blu per circa una settimana. «Queste difficoltà non ci hanno prodotto un danno economico vero e proprio e non abbiamo perso neanche un euro di ricavi» ha detto il presidente del gruppo
Riccardo Sandre
Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto
Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto

«La crisi di Suez ha costretto alcune navi a cambiare rotta, rallentando di fatto le nostre attività logistiche mettendoci nella condizione di usare la cassa integrazione nei nostri stabilimenti di Campodarsego e Rovigo». A dirlo il presidente di Carraro Group Enrico Carraro per chiarire le mille difficoltà che un’impresa manifatturiera internazionalizzata, come il colosso degli assali di Campodarsego, si trova a dovere affrontare.

In Carraro, la Cig causata alla crisi di Suez ha interessato, durante questo mese di marzo, 500 tute blu per circa una settimana. «Queste difficoltà non ci hanno prodotto un danno economico vero e proprio e non abbiamo perso neanche un euro di ricavi» ha continuato Carraro «e tuttavia è innegabile che dal punto di vista logistico la complessità che l’azienda deve affrontare è diventata superiore rispetto al passato e i tempi di consegna delle merci, in alcune aree del mondo, stanno rallentando in misura sensibile sebbene non critica».

Il gruppo Carraro comunque ha potuto archiviare un 2023 in crescita: i ricavi hanno raggiunto quota 846,3 milioni di euro (più 15,8% sul 2022) mentre l’Ebitda, il principale indicatore di redditività definito dal bilancio di fine anno, è arrivato agli 81,1 milioni di euro, con una crescita rispetto all’anno precedente del 43,3% quando l’indicatore si era attestato 56,6 milioni. «Possiamo dire di aver fatto tutti i compiti per casa e anche qualcosina di più in questo 2023 così difficile», spiega il presidente Carraro.

«E siamo particolarmente orgogliosi del nostro risultato in termini di Ebitda: dopo lunghi anni di investimenti in innovazione di prodotto ma anche di processo questo indicatore sta testimoniando il valore degli sforzi fatti e siamo convinti che anche nel 2024 la nostra redditività possa migliorare ancora. Sul piano dei ricavi le incertezze sono davvero molte: mercati come quelli della Ue e della Germania, sono sostanzialmente fermi mentre altri, come gli Stati Uniti e soprattutto l’India, in cui siamo presenti anche dal punto di vista industriale già dal 1997, potranno darci ottime soddisfazioni. In termini di ricavi ci aspettiamo un 2024 sui livelli del 2023 o di poco inferiore ma comunque, ribadisco, positivo per quanto riguarda la redditività».

L’impegno del gruppo Carraro per l’efficienza produttiva e l’innovazione di prodotto e di processo emerge chiaramente anche dai dati di bilancio 2023. Dati che raccontano di investimenti complessivi per 49,5 milioni di euro, aumentati di quasi il 20% rispetto ai 41,9 milioni di euro della fine di dicembre 2022 mentre in ricerca e sviluppo nel solo 2023 Carraro Group ha speso 20 milioni di euro e cioè il 3,54% dei propri ricavi.

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