La dolcezza di Vicenzi stringe un accordo con Alibaba

La ultracentenaria azienda veronese, leader della pasticceria italiana nel mondo, ha aperto la propria vetrina sulla più grande piattaforma di e-commerce B2B del mondo. Parliamo del Gruppo Alibaba, la multinazionale cinese che fa capo a Jack Ma, che è presente in oltre 190 Paesi e conta su oltre 26 milioni di buyers attivi in tutto il mondo
Giuseppe Vicenzi
Giuseppe Vicenzi

VERONA. Vicenzi punta alla crescita internazionale e rafforza la propria presenza online stringendo un accordo di collaborazione con Alibaba.com.

La ultracentenaria azienda veronese, leader della pasticceria italiana nel mondo, ha aperto la propria vetrina sulla più grande piattaforma di e-commerce B2B del mondo. Parliamo del Gruppo Alibaba, la multinazionale cinese che fa capo a Jack Ma, che è presente in oltre 190 Paesi e conta su oltre 26 milioni di buyers attivi in tutto il mondo.

L’obiettivo del gruppo dolciario scaligero è quello di consolidare la propria presenza in alcuni mercati cruciali e di far conoscere il brand dell’alta pasticceria in nuovi Paesi. Nella vetrina Matilde Vicenzi di Alibaba.com, i buyer di tutto il mondo potranno trovare circa 60 prodotti, tra cui i celebri Vicenzovo (i savoiardi più conosciuti per preparare il tiramisù), gli Amaretti, le Millefoglie, le confezioni di pasticcini e le frolle ripiene Grisbì.

La bottega di Matilde
La bottega di Matilde

Già oggi Vicenzi è presente con i propri prodotti in oltre 100 Paesi. La quota export è pari al 30% del fatturato complessivo del gruppo che, quest’anno, si attesterà a 130 milioni di euro. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato, fuori dall’Italia, ma la pasticceria Vicenzi conosce un ottimo posizionamento anche in Canada, nei Paesi del Golfo e in Sudamerica. L’obiettivo è quello di consolidare queste presenze e aprirsi a mercati molto interessanti, proprio come il cinese ed anche il coreano.

Vicenzi non ha mai interrotto la produzione a causa della pandemia da coronavirus, garantendo ai propri collaboratori – circa 350 -  un premio e la copertura assicurativa. Da poco, poi, il gruppo ha avviato nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto una nuova linea produttiva automatizzata, nella quale ha investito 4 milioni di euro dove robot gestiti da intelligenza artificiale raccolgono e imballano 1.100 pasticcini al minuto.

Filippo Ceffoli, dg Vicenzi
Filippo Ceffoli, dg Vicenzi

Fin dalla sua fondazione nel 1905, qualità e innovazione sono stati i punti di riferimento di Vicenzi. “Anche in questo caso – spiega Filippo Ceffoli, direttore generale del gruppo Vicenzi – abbiamo scelto uno strumento innovativo, per il settore food, attraverso il quale presidiare o ampliare i mercati internazionali. Visto che, a causa dell’emergenza sanitaria, è difficile viaggiare e incontrarsi abbiamo voluto rafforzare le relazioni con i buyer sfruttando le nuove tecnologie. La nostra scelta è frutto di una precisa strategia di crescita che manterremo”.

Vicenzi è ormai un gruppo internazionale a conduzione familiare, che vede al vertice da decenni Giuseppe Vicenzi, con tre stabilimenti e i tre marchi Matilde Vicenzi, Grisbì e Mr.Day. Gli ultimi due sono il frutto della grande acquisizione che Vicenzi fece nel 2005, quando “il titolare” decise di acquisire tutto il ramo da forno Parmalat compresi i due noti marchi. Proprio quella acquisizione, che allora comportò un forte indebitamento, a distanza di anni è il suo “fiore all’occhiello”, quella che ha fatto fare all’azienda il salto dimensionale e oggi gli fa dire: “Ce l’abbiamo fatta da soli e non abbiamo ceduto nulla, nonostante allora gli istituti di credito fossero scettici sul nostro business plan”.

Giuseppe Vicenzi è del 1932, nipote della fondatrice Matilde e figlio di Angelo, che ne continuò l’opera. Ma non pensa proprio di passare la mano, sia perché è ancora lucidissimo sia perché nessuna delle sue tre figlie sembra abbia intenzione di gestire l'attività, per quanto la quarta generazione sia già in azienda, con Giuliana vice Presidente e direttrice commerciale Export, Valeria e Beatrice in Cda. E’ innamorato del suo lavoro e dei suoi prodotti e racconta tanti aneddoti sulla storia aziendale, le cui pietre miliari sono relative a quando, con lui bambino, in famiglia attorno al tavolo “dopo cena si recitava il rosario e si incartavano amaretti e biscotti da vendere”, e poi ancora le storie dell’arrivo in azienda della prima “macchina dei biscotti” nel 1946 e del suo acquisto del “mostro giapponese”, quando nel 1975 nel corso di un viaggio in Oriente comprò una macchina adatta alla produzione della sfoglia italiana, da cui nacque il Millefoglie.

Qualità veronese e prodotti premium che ora voleranno ancora di più nel mondo grazie ad una piattaforma cinese.

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