La friulana Fibre Net “consolida” la Sagrada Familia e raddoppia i ricavi
L’azienda passa dai 15,5 milioni di euro del 2020, agli oltre 30 milioni al 31 dicembre. Una crescita esplosiva quella dell’impresa di Pavia di Udine che, negli ultimi 5 anni, segna un +206% nei ricavi, e che si è andata affermando nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture. Tra i cantieri di prestigio anche quello di Santa Maria Novella a Firenze

PAVIA DI UDINE. Sfiora il raddoppio del fatturato Fibre Net, che passa dai 15,5 milioni di euro del 2020, agli oltre 30 milioni al 31 dicembre. Una crescita esplosiva quella dell’azienda di Pavia di Udine che, negli ultimi 5 anni, segna un +206% nei ricavi, e che soprattutto si è andata affermando nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture.
Fibre Net nasce agli inizi del 2000 con l’idea di produrre una rete in Gfrp (Glass Fiber Reinforced Polimer), meglio nota come vetroresina, da impiegare come “recinzione”. Ma ben presto questo materiale lascia intuire le tante diverse potenzialità, una fra tutte il suo impiego per il consolidamento e il rinforzo strutturale di edifici esistenti.
«È stata una svolta - spiega Cecilia Zampa, ceo di Fibre Net e fondatrice, insieme al fratello Andrea, dell’azienda - scattata con il prodotto “Ri-struttura”, una alternativa alla classica rete elettrosaldata. È stata un’innovazione quasi dirompente: in un mercato molto “conservativo” come quello dell’edilizia, dove qualsiasi novità richiede tempo per essere compresa ed accettata (a partire dalla norma per le costruzioni), sostituire la rete metallica con un materiale diverso, non conosciuto nell’ambito specifico, anche se ampiamente impiegato in diversi altri ambiti industriali, è stata una sfida importante». Vinta grazie a investimenti, ovviamente, ma anche grazie a studi, ricerche e certificazioni, che Fibre Net ha portato avanti in collaborazione con le principali università italiane.
Alla fine il materiale rivoluzionario dell’azienda friulana viene utilizzato in moltissimi cantieri, e alcuni anche celebri come la Cascina Continassa sede della Juventus, il Campanile di Santa Maria Novella a Firenze, la Sagrada Familia a Barcellona ecc.
Tre i brand: Fibre net per l’edilizia, Fibrefence nel comparto aeroportuale, con la realizzazione di recinzioni speciali in Prvf, e P-Trex in ambito industrial - strutture (protezioni e recinzioni in Prvf).
La crescita è stata impetuosa e, come detto, negli ultimi 5 anni, esponenziale, passando da 5 milioni di euro nel 2015 ai 7 milioni dell’anno successivo, ai 12,9 del 2019, ai 15,47 del 2020 e agli oltre 30 milioni del 2020. Oltre all’aumento dei ricavi cresce anche l’occupazione che supera i 110 addetti come gruppo. Fibre net è crescita anche con per linee esterne e ha due sedi, oltre a quella friulana, a Bologna e a Lodi.

«Il 2021 - spiega Cecilia Zampa - è stato un anno complicato, sono emerse le criticità legate alla pandemia, i problemi delle materie prime e la corsa dei prezzi. Ed è anche l’anno in cui è partito il superbonus con una domanda davvero molto forte. Tutta una serie di elementi che hanno messo in tensione l'attività che abbiamo gestito con un ampliamento dei capannoni, con investimenti in macchinari, con attività sui mercati internazionali delle materie prime. Ma tutto questo - rimarca - ha fatto sì che diventassimo oggi uno dei primissimi player per gli interventi di progettazione e fornitura di materiali destinati al miglioramento sismico».
Ulteriore sviluppo arriva, e arriverà «grazie agli investimenti infrastrutturali. Penso - prosegue Zampa - al rafforzamento e alla manutenzione straordinari della rete viaria e ferroviaria, e ai progetti del Pnrr». Tra i clienti di Fibre net c’è anche Aspi, che ha avviato i progetti per i rinforzi strutturali di ponti e viadotti. «I nostri sono prodotti speciali e originali e questo ci ha permesso di andare a customizzare soluzioni diverse e tutte in grado di soddisfare le esigenze del mercato, spingendoci oltre quella che era la tipicità, la tradizionalità, l’uso conservativo dei materiali e della tecnologia. Abbiamo puntato su materiali innovativi - sottolinea Cecilia Zampa - e direi che la stiamo facendo».
La ricerca - che insieme allo sviluppo intercetta il 5/7% del fatturato annuo - è stato un filo conduttore di Fibre net, «e lo è stata dall’inizio, nel 2001 quando siamo nati, e abbiamo sviluppato decine di progetti con le università di tutto il Paese» e declinato la ricerca sul campo: «ovunque si è verificato un terremoto, siamo stati presenti per fare ricerca e sperimentazione».
Prospettive? «Direi positive. In questi ultimi anni il sisma-bonus ha spinto il settore del consolidamento delle abitazioni, e il 110% lo ha ulteriormente incrementato. Vorremmo ci fosse un po’ di tempo in più - conclude Cecilia Zampa - per poter lavorare con maggiore calma e con una buona qualità, ma credo che quello che si è generato sia un volano che non si fermerà con la scadenza degli incentivi».
Riproduzione riservata © il Nord Est