La friulana Oro Caffè: macchine professionali per completare l’offerta
L’azienda si avvia a chiudere l’anno con un +10% di ricavi sui 10 milioni del 2023, aumento che non si riflette sulla marginalità a causa dell’alto prezzo della materia prima. Oggi è presente in 42 Paesi del mondo e in duemila locali in Italia
La torrefazione friulana Oro Caffè completa la filiera. Alla ricerca dei migliori caffè al mondo, seguita da una tostatura e una miscelatura fatte a regola d’arte, e alla formazione dei baristi che poi, dietro ai tanti banconi dell’Horeca, siano bar, ristoranti o alberghi, compiono il gesto che trasforma grani o macinato nella bevanda più amata dagli italiani (e non solo da loro), si affianca ora anche la produzione delle macchine professionali: 500 quelle realizzate quest’anno. Il perché è presto detto: non sciupare un ottimo prodotto ci vogliono competenze – quelle dei baristi – e macchine di livello. Come costruisce le prime ormai dal lontano 2009, da quando ha dato vita alla sua Academy, ora Oro Caffé intende garantire l’adeguato livello anche sulle seconde.
L’azienda ha archiviato i conti 2023 con 10 milioni di ricavi (realizzati per la metà all’estero, in 42 Paesi) e si accinge a chiudere il 2024 in crescita: la previsione è di quasi un 10% in più rispetto all’anno scorso. Aumento che si deve ai maggiori volumi, ma che paga dazio all’aumento dei prezzi, a discapito della marginalità.
Dal 1987, quando Stefano Toppano e Chiara De Nipoti, per una serie di circostanze fortuite, rilevano una piccolissima torrefazione e degustazione, Oro Caffè è sempre cresciuta, ma senza strappi, con l’andatura del fondista.
Oggi dà lavoro a 50 persone ed ha una capacità produttiva di 6 mila kg di caffè tostati al giorno, grazie all’attuale tostatrice da 240 kg contro gli appena 30 kg della prima. Nel 2009 ha inaugurato la sua nuova sede, nel 2014 la sua prima filiale all’estero, in Canada, alla quale nel 2019 se n’è aggiunta una seconda in Germania. L’azienda ha anche dato via agli Adoro Caffé, format che oggi conta 7 locali tra Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Allo sviluppo produttivo e commerciale si affianca ormai da tempo una grande attenzione per la sostenibilità, prova ne sia il relativo report che l’azienda approva ormai dal 2019. Tra le azioni fotografate dall’ultimo documento, figurano l’introduzione di capsule Bio 100% compostabili, l’ottenimento della certificazione “Food Safety System Certification” e la creazione del concorso “Oro Caffe Talent” che celebra l’abilità dei baristi e contribuisce a diffondere la cultura del caffè.
A questo si aggiungono la razionalizzazione del consumo di combustibili fossili e la riduzione delle emissioni di Co2 nell’ambiente, utilizzando l’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici per la metà del fabbisogno dell’intera produzione. Inoltre, Oro Caffè si è dotata di una tostatrice green di ultima generazione, che rispetta parametri europei di limite delle emissioni, più stringenti di quelli italiani, e ha introdotto nella flotta aziendale furgoni elettrici oltre alle cinque auto Tesla già presenti.
«C’è ancora molta strada da fare – dichiara Chiara De Nipoti, presidente del cda di Oro Caffè –, ma la passione per la qualità dei prodotti e la sicurezza dei consumatori, l’impegno per la diffusione della cultura del caffè in Italia e nel mondo, che si interseca con l’attenzione all’impatto ambientale dell’attività aziendale, e ancora la valorizzazione delle risorse umane sono il motore fondamentale di questa sfida che ci siamo prefissati: crescere e creare valore in modo sostenibile».
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