La nuova rete dei traffici Msc con servizi fra Europa e Asia
Dopo lo stop all’accordo con Maersk, il big dei mari si muoverà in modo indipendente. Trieste, Genova e La Spezia fra i porti italiani toccati dalle portacontainer del gruppo

Cambiano gli equilibri fra i big dello shipping mondiale. In vista della scadenza del gennaio 2025 quando calerà il sipario dopo nove anni sul patto commerciale con Maersk, il colosso ginevrino dei container ha presentato la nuova rete autonoma di trasporto al posto dell’intesa 2M Vsa (Vessel Sharing Agreement) che la compagnia ha attualmente con il gruppo danese. Una decisione che il gruppo ha preso forte del suo status di primo operatore al mondo per capacità che vuole essere indipendente.
Da febbraio, Msc offrirà dunque una rete «indipendente, competitiva e completa», che includerà cinque traffici con 34 rotte, includendo sette rotte per Asia-Nord Europa, sei rotte per Asia-Mediterraneo, quattro rotte per Asia-Nord America Costa Ovest, sei per Asia-Nord America Costa Est e undici rotte per la rete transatlantica.
La nuova mappa prevede la possibilità di servizi settimanali via Suez con oltre 1.900 coppie di porti diretti o via Capo di Buona Speranza con oltre 1.800 coppie di porti diretti. Sulle tratte interessate (Mediterraneo, Nord Europa e costa Est degli Stati Uniti) la compagnia ha presentato fra le possibili opzioni, sullo sfondo della rivoluzione dei traffici globali imposta dalla geopolitica, transiti per il Capo di Buona Speranza e nella migliore delle ipotesi il ritorno a Suez. Misure necessarie. Il percorso Mar Rosso-Suez riguarda il 30% del traffico mondiale di container (un po’ meno per il petrolio) e il 40% del commercio Asia-Europa, ma molto di più per l’Italia.
Il numero delle navi in transito da Suez su scala globale durante il picco della crisi è diminuito del 76%, in parallelo con l’aumento del 193% del traffico sulla rotta alternativa, la circumnavigazione dell’Africa (10-15 giorni in più). Msc ha così preso le sue contromisure. Nell’ambito dei quattro servizi Dragon, Jade, Phoenix e Lynx, fra i porti italiani interessati da toccate dirette c’è Trieste, assieme Genova e La Spezia. «Siamo lieti di annunciare la nostra futura rete autonoma East/West che sarà disponibile per tutti i clienti - ha detto Soren Toft, ceo di Msc Mediterranean Shipping Company. I nostri partner beneficeranno della connettività senza pari di Msc e dei corridoi diretti, uniti a un servizio di alta qualità. Con l'aggiunta di accordi di scambio di slot selezionati, offriremo una copertura completa su tutte le rotte East/West.
Inoltre, assumendo il pieno controllo operativo della nostra rete, potremo garantire opzioni di rotta sia via Suez che Capo di Buona Speranza». L'annuncio, ha concluso «rappresenta una tappa i fondamentale nell'evoluzione della nostra rete globale e nella visione della famiglia fondatrice di Msc».
L’ultimo Rapporto 2024 Italian maritime economy, messo a punto da Srm (il centro ricerche che fa capo a Intesa Sanpaolo), evidenzia come per il Mediterraneo, nonostante i conflitti in corso, si preveda una crescita media annua di poco più del 3%, da qui al 2028, a fronte di una media mondiale del 2,5%. Da febbraio 2025 partirà anche la cooperazione tra Msc e le compagnie di "The Alliance" che comprende i gruppi asiatici Yang Ming, Hmm, One insieme alla tedesca Hapag Lloyd, con scambio di spazi (slot) sulle rispettive navi lungo le rotte Asia-Europa.
Il nome commerciale di questa cooperazione è "Premier Alliance" ed è nata nata dalle ceneri di The Alliance, orfana di Hapag-Lloyd.
Msc resterà comunque operatore indipendente: un fatto storico per il settore del trasporto container. I tre big asiatici dello shipping hanno ribadito che rimarranno partner per almeno altri cinque anni fino alla fine del decennio: «Nel complesso, questa nuova alleanza offrirà servizi container portuali diretti end-to-end solidi, affidabili e altamente sicuri ai suoi clienti sia sulle rotte transpacifiche che su quelle Asia-Europa», ha affermato Jeremy Nixon, ceo di Ocean Network Expresso.
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