La parità di genere entra in cantina Venica&Venica tra le prime in Italia
L’azienda vinicola del Collio ha tagliato il traguardo dei 95 anni e per il centenario lancerà il suo primo spumante. Oggi le redini della tenuta sono nelle mani di Gianni e Ornella, ma la quarta generazione è rappresentata dalla figlia Serena
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Un risultato prestigioso per festeggiare i 95 anni dell’azienda.
Venica&Venica, noto marchio del Collio - 40 ettari di vigneti in località Cerò nel Comune di Dolegna - ha ottenuto, terza realtà di settore in Italia dopo Ruffino e Antinori e prima in regione (Zago agricola di Chions è arrivata subito dopo), la certificazione per la parità di genere (Uni/PdR 125/2022), che conferma l’impegno concreto verso una crescita equa e inclusiva.
L’attestato porta la data del 29 novembre 2024, ma la cerimonia ufficiale è avvenuta ieri, nel salone della sede aziendale, immersa nei vigneti. È stato il manager friulano Massimo Alvaro, amministratore delegato Italia di Dnv, una delle più grandi società di certificazione del mondo, a consegnare nelle mani di Gianni e Ornella Venica e della figlia Serena il tanto ambito e agognato pezzo di carta.
«In un contesto sempre più attento – ha detto l’ad di Dnv Alvaro -, la certificazione di parità di genere si afferma come un asset strategico per le organizzazioni che fanno dell’inclusione uno dei loro valori. E il percorso fatto insieme a Venica&Venica lo conferma. I nostri audit di certificazione non si limitano a verificare la conformità, ma valorizzano attivamente gli impegni dell’azienda in questo ambito. La Uni/PdR 125/2022 fornisce un quadro strutturato e misurabile, con parametri quantitativi e qualitativi che guidano la valutazione delle performance e stimolano un miglioramento continuo. La certificazione non è solo un traguardo formale, ma un percorso di trasformazione culturale che promuove la diversità come fonte di valore. Le aziende che la scelgono investono in un ambiente di lavoro più equo e produttivo, rafforzando la propria reputazione».
Ovviamente soddisfatti i vignaioli premiati. «Il nostro impegno – ha sottolineato Gianni Venica - va oltre la produzione di vino. Crediamo nella qualità in ogni sua forma, anche sociale. Ogni azienda può generare un effetto domino sul territorio e nel settore, promuovendo un modello virtuoso e questa certificazione è la conferma di un valore che ci guida da sempre ovvero il rispetto per le persone. Felici del traguardo, ma motivati a fare di più».
«Siamo sempre stati attenti all’evoluzione della nostra azienda familiare - ha aggiunto la moglie Ornella - , convinti che occorra produrre in armonia con l’ambiente tenendo in considerazione il personale che collabora con noi. La certificazione costituisce un importante stimolo anche per le altre realtà: il futuro ha bisogno di reti».
Quattro generazioni in vigna e in cantina. Se nel febbraio del 1930 Daniele Venica da mezzadro di Mernico riuscì a comperare i primi lembi di collina e avviare così la produzione e il commercio di vino, oggi la tenuta è guidata da Gianni Venica «ma quando celebreremo il centenario, nel 2030, lascerò le redini a mia figlia».
E appunto la quarta generazione è al femminile, rappresentata da Serena Venica, che ha le idee chiare per il futuro. «Sono donna e giovane - ha raccontato -, ma sono cresciuta in un ambiente dove mio padre ha lasciato ampio spazio e possibilità alle donne di famiglia».
Venica&Venica produce tra le 320 e le 340 mila bottiglie l’anno e nonostante il numero di dipendenti, 30, per una superficie vitata di soli 40 ettari, «i bilanci che chiudiamo - ha puntualizzato Ornella Venica - sono positivi anno dopo anno».
Le vendite sono al 70% in Italia e al 30% all’estero, con gli Usa il mercato più importante. In vista dei 100 anni svelata una novità: nel 2030 uscirà in commercio il primo spumante dell’azienda, a base di uve Pinot nero. —
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