La ricetta di Demenego: «Azionariato allargato ai nostri manager»
Lo annuncia Alessandro Donadelli, amministratore delegato di Demenego, che sarà uno dei relatori sarà uno dei relatori dell’evento Top 500 Belluno di martedì 19 novembre, dedicato a come “reagire al grande caos”
«Abbiamo deciso di allargare l’azionato ad alcuni manager del nostro quartier generale di Calalzo e anche ad alcuni capi dei nostri 38 negozi diffusi in tutto il Nordest. Un esempio chiaro di quanto la nostra azienda tenga in considerazione e voglia coinvolgere sempre di più il personale».
A sottolinearlo è a Alessandro Donadelli, amministratore delegato di Demenego, che sarà uno dei relatori sarà uno dei relatori dell’evento Top 500 Belluno di martedì 19, dedicato a come “reagire al grande caos”.
Ottica Demenego è una storica impresa di occhiali di Calalzo di Cadore, passata quattro anni fa dalla famiglia di Beppino De Menego (classe 1935), che l'aveva fondata nel 1960, al fondo Vam Investments, sotto la guida di Alessandro Donadelli; pochi giorni fa il passaggio al nuovo partner finanziario, il fondo di private equity Montefiore Investment.
«Un percorso quello dell'azionariato diffuso – prosegue Donadelli – già avviato con Vam interessando la mia prima linea ed oggi ampliato»
Di cosa si tratta, in concreto?
«Abbiamo proposto un investimento particolarmente agevolato a chi ha ruoli di responsabilità, una sorta di stock option, che ha l'obiettivo di legare ancora di più il nostro personale allo sviluppo aziendale».
Quanti sono i vostri dipendenti?
«Al momento 285, in pratica più che raddoppiati in questi quattro anni, suddivisi fra la sede di Calalzo ed i 38 negozi, cui se ne aggiungerà un altro a dicembre. Età media sui 38 anni, di questi 190 ottici optometristi.” Avete un programma di incentivi? “Sì. Per il secondo anno consecutivo ciascun dipendente riceverà 3.400 euro fra premio di risultato su calcolo triennale, extra premio per il raggiungimento del budget e welfare».
Formazione?
«Costante: training grazie ad una struttura interna per gli ottici optometristi; collaboriamo con tutte le aziende del mercato per la formazione di oftalmica, contattologia e montature; proponiamo corsi interni ovviamente anche per la parte strutturale del punto vendita».
Molte aziende lamentano la difficoltà di trovare personale nel bellunese.
«È in effetti un problema generalizzato, ma noi lo sentiamo meno ovviamente perché siamo presenti in tutto il nordest, quindi in un'area ben più ampia della sola provincia. Poi abbiamo un team dedicato alle risorse umane che alimenta un nostro data base anche grazie a social come Linkedin e Facebook, dove sono presenti gruppi di ottici optometristi; selezioniamo i curricula; valutiamo le candidature. Sempre molto attenti alla nostra cultura aziendale».
Ovvero?
«Con l'apertura di tanti nuovi sportelli in Demenego vi è possibilità di crescere e maturare esperienze nei negozi, sempre sulla base della meritocrazia. Da ottico si può diventare insomma manager, perché il fatturato medio di un nostro punto vendita è di 1,5 milioni di euro quindi lo store manager si trova a gestire una piccola azienda, a interpretare e rappresentare una chiara identità».
Quanto conta il personale per l'immagine aziendale? «È fondamentale. Al nostro interno, a Calalzo, abbiamo un settore dedicato a marketing, digital e information technology, dove studiamo numeri e proponiamo anche l'immagine, con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Tutti i negozi sono connessi ed i messaggi volano veloci, senza spreco di carta e soprattutto coerenti. In quest'area realizziamo tutti i contenuti per le campagne istituzionali ed anche per quelle di alcuni marchi in licenza, come quello di Superbike».
Come vanno i numeri?
«Nel 2020 Ottica Demenego fatturava 21 milioni di euro e aveva un'incidenza del costo del lavoro del 20%; oggi siamo a 45 milioni, con un'incidenza del 27%. L'azienda cresce e tutti possono crescere in Demenego. Oltre ai premi, l'allargamento dell'azionariato va nella direzione del senso di appartenenza e della condivisione del profitto».
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