La scomparsa di Gianpietro Benedetti, ecco la sua eredità

Un imprenditore vecchio stampo legato al territorio, oltre che all’azienda. Confindustria Udine avvierà a breve l’iter per individuare chi guiderà l’associazione

Elena Del Giudice

«Inattesa» è stata la scomparsa di Gianpietro Benedetti, presidente della Danieli e di Confindustria Udine. E sebbene la governance dell’azienda non sia in discussione perché l’ingegnere aveva già individuato in Giacomo Mareschi Danieli e Rolando Paolone i due amministratori delegati, e nella figlia Camilla, presidente di Abs, la vicepresidente del Gruppo, la successione andrà aperta.

L’azienda

Sarà il consiglio di amministrazione, nella prima seduta utile, ad affrontare il tema dell’individuazione del nuovo presidente. Il board del gruppo è composto oggi da Alessandro Brussi, vicepresidente e Cfo, Camilla Benedetti, vicepresidente del gruppo e presidente della divisione Steel Making, Giacomo Mareschi Danieli, Ceo, Rolando Paolone, Ceo e Cto, Carla De Colle, presidente onoraria della divisione Steel Making (Abs), Antonello Mordeglia, presidente di Danieli Automation. Completano il cda i consiglieri Lorenza Morandini, Cecilia Metra e Giulio Gallazzi.

L'executive board della Danieli. Da sinistra seduti Carla De Colle, Rolando Paolone. Stefano Scolari e Gianpietro Benedetti. In piedi, sempre da sinistra, Camilla Benedetti, Alessandro Brussi, Antonello Mordeglia, Giacomo Mareschi Danieli e Anna Mareschi Danieli
L'executive board della Danieli. Da sinistra seduti Carla De Colle, Rolando Paolone. Stefano Scolari e Gianpietro Benedetti. In piedi, sempre da sinistra, Camilla Benedetti, Alessandro Brussi, Antonello Mordeglia, Giacomo Mareschi Danieli e Anna Mareschi Danieli

Confindustria

L’altra carica che l’ingegnere lascia vacante è quella di presidente di Confindustria Udine. Statuto alla mano, l’associazione degli industriali ha tempi definiti per individuare il successore. La norma impone l’avvio dell’iter in tempi celeri, assegnando anche termini alle varie tappe del percorso. La prima sarà la nomina dei componenti del comitato di consultazione, che solitamente vengono chiamati “saggi”, ai quali andrà il compito di sondare la base associativa sul gradimento delle autocandidature alla carica, per arrivare poi - possibilmente - ad una sintesi, quindi all’individuazione di un solo nome da proporre all’assemblea. Nell’attesa sarà Piero Petrucco, vicepresidente vicario, a guidare l’associazione con i poteri del presidente, in questa fase di transizione.

L’eredità

Ma l’eredità di Gianpietro Benedetti è molto altro. È stato un imprenditore «di una volta», ricorda qualcuno, una di quelle persone fortemente radicate nel proprio territorio e che al proprio territorio guardano con attenzione, e affetto. È stato lungimirante nell’affrontare, e forse tra i primi, il tema della distanza tra la formazione scolastica e le esigenze delle imprese, tanto che la Danieli è stata antesignana nell’individuare percorsi formativi interni destinati soprattutto ai neoassunti. Un progetto che prima è stato esportato all’estero, nei Paesi in cui la Danieli era presente, e poi si è evoluto nell’Academy che conosciamo oggi. Dalle stesse considerazioni che avevano spinto Benedetti a investire nella formazione interna, è nata anche la spinta alla nascita dell’Its al Malignani, un progetto a lui particolarmente caro, ispirato al modello tedesco dei “tecnici” superiori, e per il quale si era speso anche sollecitando norme che agevolassero la scelta dei ragazzi di questo particolare percorso. E come non ricordare l’attaccamento al “suo” istituto, il Malignani, quello da cui era uscito diplomato per poi fare il suo ingresso alla Danieli. Non a caso la nascita della fondazione era stata ispirata da lui. E sempre Benedetti ebbe l’idea di recuperare l’ex Dormish che avrà, una volta ultimata, anch’essa una destinazione cara all’imprenditore: i giovani.

L’attenzione alla sua terra è stata dispiegata in mille progetti e iniziative, dal recupero di opere d’arte al restauro. Perché? «Perché è giusto», aveva risposto alla richiesta di motivazioni per il sostegno che la Danieli aveva dato ad iniziative che potremmo definire “benefiche”. Laddove in quel «è giusto così» ci stava la volontà di testimoniare la vicinanza al territorio e nel preservare opere d’arte. E Benedetti era innamorato dell’arte. Amava dipingere, anche, riproducendo opere di antichi maestri, e recentemente aveva indirizzato la sua attenzione ai gioielli, che si dilettava a forgiare. Una persona ecelettica, Gianpietro Benedetti, dai mille interessi e da un incrollabile entusiasmo, capace di progettare guardando avanti, pianificando strade e percorsi per la “sua” azienda, un’azienda che amava e che aveva contribuito a rendere grande.

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