La statunitense Satellogic investe 3,7 milioni in Officina Stellare

Nei mesi scorsi l’azienda veneta ha portato a termine la Space Factory, la nuova sede che permette un potenziale di produzione fino ai 30 milioni di euro di valore. Nel 2022 si prepara ad assumere circa 15 nuove figure professionali con l’obiettivo di superare i 100 addetti entro la fine dell’anno prossimo.

Riccardo Sandre

VICENZA. Officina Stellare apre allo specialista delle analisi geospaziali statunitense Satellogic e si prepara alla cessione diretta di 3,76 milioni di euro di quote sociali, pari a circa il 5% delle proprie azioni.

Un’operazione di dimensioni anche più vaste, quella annunciata nei giorni scorsi dalle due società e che vedrà coinvolta come acquirente Nettar Group Inc., società controllata da Satellogic.

Grazie infatti all’assegnazione di warrant (certificati che concedono un’opzione possibile di acquisto) per altri 8 milioni di euro circa Nettar (e di conseguenza Satellogic) potrebbe arrivare a possedere qualcosa di più del 13% delle quote sociali dell’azienda vicentina del settore dell’aerospazio.

In più ai nuovi soci, ai quali Officina Stellare fornisce importanti sistemi di bordo, sarà assegnata fin da subito una poltrona in Consiglio di Amministrazione.  Un’opzione che vede già nel suo Ceo e fondatore Emiliano Kargieman il probabile titolare del ruolo.

«Satellogic è attualmente un leader mondiale nelle applicazioni geoanalitiche ad uso commerciale» spiega Gino Bucciol, Co-fondatore e Direttore Sviluppo e Business di Officina Stellare. «Un’azienda che ha presentato da poco un piano per mettere in orbita oltre 200 satelliti per i quali Officina Stellare realizzerà il più importante sottosistema di bordo: il telescopio spaziale interamente costruito da noi che permetterà a questo sistema di satelliti di produrre immagini ad altissima risoluzione della superficie del nostro pianeta».

«Grazie all’alleanza – continua Bucciol - si potrà accedere per la prima volta ad un enorme potenziale di informazioni utili per l’agricoltura di precisione e per il monitoraggio delle situazioni di emergenza in vaste aree della terra ma anche per il controllo dei confini, per l’efficientamento dei flussi di traffico nei porti e sulle strade e molto altro ancora. Siamo convinti che l’accordo siglato con Satellogic possa impattare in maniera molto positiva sul futuro del

nostro business».

Officina stellare, nel 2021, aveva fatturato circa 9,5 milioni di euro (con una crescita del +28,6% sul 2020) grazie principalmente al mercato della ricerca scientifica di tipo astronomico (53% del proprio fatturato).

Le applicazioni commerciali, su cui l’azienda punta molto del proprio futuro anche grazie a questo nuovo deal, valevano il 36% del suo valore della produzione mentre l’area di business legata alla difesa conta solo per l’11%.

Proprio nei mesi scorsi Officina Stellare ha concluso il suo primo ciclo di investimenti derivanti dalla quotazione portando a termine la realizzazione della Space Factory, la nuova sede dell’azienda che permette già ora un potenziale di produzione fino ai 30 milioni di euro di valore.

Anche dal punto di vista occupazionale, l’azienda si prepara ad assumere nel 2022 circa 15 nuove figure professionali e prevede di superare i 100 addetti entro la fine dell’anno prossimo.

Unico elemento di incertezza è un eventuale esercizio da parte del Governo italiano del “Golden Power”, la facoltà cioè di bloccare o di limitare un’operazione finanziaria come questa che il Paese si riserva a tutela del proprio interesse nazionale (una facoltà esercitata ad esempio nel caso dei bandi per le assegnazioni delle frequenze 5G).

«Da questo punto di vista siamo piuttosto tranquilli» spiega Bucciol. «Satellogic è un’azienda di trasparenza cristallina. La partecipazione, anche se esercitata fino in fondo, sarebbe comunque di minoranza e abbiamo previsto meccanismi di protezione del know-how. Un accordo insomma di cui siamo entusiasti e su cui scommettiamo una parte importante del nostro futuro».

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