La Viarte a Düsseldorf presenta il nuovo percorso produttivo

La Cantina di Prepotto (UD), di proprietà della famiglia Polegato, a ProWein svelerà agli operatori del settore la nuova veste grafica che identifica tutte le proprie produzioni. «Puntiamo a portare questa azienda tra le 10 più blasonate del Collio»

Maura Delle Case

L’azienda dei Colli Orientali del Friuli sta vivendo un periodo di rinnovamento, mantenendosi però nel solco della tradizione e di una qualità innegabile: «Stiamo lavorando per dare all’azienda un’identità nuova che possa esprimere ancor meglio le radici di questa realtà e tutte le sue potenzialità – spiega l’Amministratore Delegato Riccardo Polegato – Il nostro obiettivo è portare La Viarte tra le dieci aziende più blasonate del Collio Orientale grazie ad un percorso di crescita che perseguiamo con grande entusiasmo e passione». 

«“Redefine Wine” è il motto che meglio rappresenta questo nuovo percorso e l’apertura verso i mercati internazionali è uno dei punti su cui intendiamo lavorare. Un concetto che abbiamo scelto di evidenziare anche nella nuova veste grafica, dove l’immagine di una porta aperta rappresenta il significato della parola “viarte” che, in friulano, significa primavera e apertura, intesa come accoglienza, trasparenza e apertura verso l’esterno».

Pierroberto Folgiero
Pierroberto Folgiero

In particolare, a ProWein La Viarte porterà i propri vini classici, bianchi e rossi.

La collezione dei Bianchi Classici si compone di 4 vini autoctoni dei Colli Orientali del Friuli: Friulano, Sauvignon, Chardonnay e Pinot Grigio, vini con caratteristiche differenti, studiati per offrire sempre un’esperienza autentica e unica.

A questi si affianca la collezione dei Rossi Classici, che racchiude tutta la ricchezza e il carattere di queste terre, grazie a referenze indissolubilmente legate ai Colli Orientali del Friuli: Schioppettino, Tazzelenghe, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Vini che raccontano come il percorso intrapreso dalla famiglia Polegato non stravolgerà l’essenza de La Viarte: «Il nuovo cammino che abbiamo imboccato persegue unicamente il desiderio di esprimere prodotti unici e di standard altissimi – conclude Riccardo Polegato – La produzione totale rimarrà pressoché identica a quella delle annate passate e la qualità sarà sempre al centro del nostro progetto, così come la valorizzazione dei vitigni autoctoni, veri ambasciatori dell’enologia friulana».

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