La vicentina Pietro Fiorentini porta i suoi contatori intelligenti in Uzbekistan

VICENZA. Procede la sfida dei contatori gas elettronici Pietro Fiorentini in Uzbekistan. L’obiettivo è completare in meno di tre anni il progetto da 250 milioni di dollari (oltre 210 milioni di euro) di 3,5 milioni di smart meters per una commessa pubblica uzbeka. Firma del contratto nel 2019, conclusione attesa entro fine 2021. Tabella di marcia sinora rispettata, anche in piena stagione Covid.
“Obiettivo molto sfidante, considerando che in paesi come Italia e Francia si impiega anche fino a 6-8 anni per realizzare progetti simili”, commenta Cristiano Nardi, presidente esecutivo di Pietro Fiorentini, intervenuto sul tema del mercato uzbeko presso Confindustria Vicenza lo scorso 14 ottobre.I contatori intelligenti sono dispositivi elettronici di ultima generazione operati da remoto, che trasformano la lettura tradizionale.

Consentono il monitoraggio continuo di consumi e funzionamento, con un sistema in grado di gestire una grande mole di dati e con la possibilità di gestire il pre-pagamento. La particolarità del progetto Pietro Fiorentini in Uzbekistan è che la componentistica e il software dei contatori intelligenti per il gas sono prodotti in Italia, mentre l’assemblaggio finale avviene in una fabbrica appositamente costruita in tempi record nella capitale uzbeka Tashkent con il partner locale Texnopark.
“I contatori sono costruiti con nostra tecnologia: spediamo in Uzbekistan i kit con i componenti e forniamo anche il software sviluppato da Terranova, una società che fa parte del nostro Gruppo”, spiega Nardi. Pietro Fiorentini ha inoltre fornito buona parte delle linee di produzione dello stabilimento di assemblaggio uzbeko. Dopo avere avviato a fine 2019 la formazione del personale, la produzione è partita a febbraio 2020 e ad oggi sono già stati prodotti oltre 500.000 contatori.

Positivo il commento di Luigi Iperti, presidente della Camera di Commercio Italia-Uzbekistan con decennale esperienza nel paese asiatico: “È un’apertura interessantissima. Pietro Fiorentini ha esportato una fabbrica, aiutando il partner uzbeko a organizzarla e continuando al contempo a fornire componenti e tecnologia. Ciò è possibile in vari settori: non si tratta di un trasferimento completo di know-how e di attività produttive, bensì di acquisire un mercato e continuare a esportarci sviluppandovi una presenza importante”.Pochi rallentamenti causa Covid nel progetto, tant’è che in questi giorni una squadra di 6 tecnici italiani è a Tashkent. Nel rispetto di tutte le necessarie precauzioni, ma senza obbligo di quarantena vista la priorità strategica di cui il progetto industriale gode.
“Massima serietà nei protocolli di sicurezza in Uzbekistan, un paese dove abbiamo trovato ottime qualità professionali e imprenditoriali”, conferma Nardi. Pietro Fiorentini, nata nel 1938, è molto conosciuta a livello internazionale nel settore delle tecnologie per il trattamento, il trasporto e la distribuzione del gas naturale. “Dal 2010 le nuove tendenze nella transizione energetica hanno comportato lo sviluppo di applicazioni innovative, tra cui lo smart metering per modernizzare ed espandere l’utilizzo del gas ”, osserva Nardi.

“Quanto stiamo facendo in Uzbekistan è decisamente ambizioso per dimensioni e tempi di consegna. Non sono molte le aziende impegnate su progetti come questo”.L’Uzbekistan non è l’unico mercato in qui Pietro Fiorentini sta lavorando nel campo dello smart metering. In Italia e in Francia si stanno completando sostituzioni di parchi contatori.
Ad oggi in totale per i diversi mercati sono stati prodotti oltre 8,5 milioni di contatori elettronici in due stabilimenti italiani del Gruppo, che di siti produttivi in tutto ne ha 13, di cui 6 in Italia e altri 7 tra Europa e resto del mondo, con oltre 2.100 dipendenti totali. E che si appresta a concludere il 2020 con un fatturato consolidato che supererà i 350 milioni di euro, in crescita rispetto ai 328 milioni nel 2019, in cui l’export conta per oltre il 70%.
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