La voglia di giardino spinge i ricavi di Gibus: «Nel 2023 nuova sede»

Passione per la qualità e crescita costante per l'azienda di Saccolongo, fino all’approdo in Borsa. Ma anche idee innovative, dalla prima pergola bioclimatica con pannelli fotovoltaici al concorso riservato a giovani architetti locali per la progettazione della nuova sede aziendale

SACCOLONGO. Passione per la qualità e crescita costante, fino all’approdo in Borsa. Ma anche idee innovative, dalla prima pergola bioclimatica con pannelli fotovoltaici al concorso riservato a giovani architetti locali per la progettazione della nuova sede aziendale. È un concentrato di imprenditoria veneta 2.0 l’avventura di Gibus, azienda con sede a Saccolongo specializzata in tende da sole e pergole da giardino che ha chiuso il 2020 con numeri eccellenti.

Nata nel 1982 come Progettotenda, piccola ditta a gestione familiare, è il principale marchio italiano del settore outdoor design di alta gamma: una crescita scandita dalla scelta del nome nel 1987, ispirato a un elegante cappello a cilindro retraibile, dal lancio degli atelier Gibus nel 2008 (attualmente 330, di cui 80 all’estero), dal passaggio a Spa nel 2012 fino al riassetto societario del 2016, con l’ingresso di un fondo di private equity. Ultimato questo processo, nel 2018 la famiglia Bellin-Danieli ha riacquistato la totalità delle azioni e l’anno seguente ha aperto al mercato, con la quotazione sul mercato Aim e l’aumento di capitale.

Oltre alla sede principale Gibus ha uno stabilimento a Veggiano e ha affittato un capannone ad Albignasego per rispondere alla richiesta di prodotti, in aumento come le previsioni sull’organico (208 dipendenti a fine 2020). Entro il 2023 l’azienda si trasferirà in una nuova fabbrica da 25mila metri quadri a Teolo, su un terreno di 90mila metri quadri a sei chilometri dalla sede storica. Presidente e ceo di Gibus è il fondatore Gianfranco Bellin, affiancato dalla moglie Lucia Danieli (contitolare ed amministratrice delegata) e dal figlio Alessio come managing director, che si avvalgono della collaborazione del professor Giovanni Costa (amministratore indipendente) e di Anna Lambiase, esperta del listino Aim di Borsa italiana, come amministratrice non operativa.

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Ad impressionare sono i numeri del 2020: ricavi pari a 45,1 milioni di euro (+10,2% sul 2019) trascinati dalla performance del segmento lusso (19,6 milioni di euro, +20,6%). L’utile netto (5,4 milioni di euro) è quasi raddoppiato: +98%; Ebitda 8,5 milioni di euro (margine 18,8%) e posizione finanziaria netta cash positive per 7, 3 milioni. «Paradossalmente il 2020 è stato l’anno migliore di sempre per la nostra azienda», spiega Alessio Bellin, «un risultato straordinario considerando che abbiamo chiuso per oltre sei settimane. Essere costretti a vivere in casa molto di più ha fatto riapprezzare gli spazi esterni come terrazzi, giardini e balconi. I nostri prodotti in ambito residenziale, che permettono di renderlo fruibile tutto l’anno, sono diventati un richiamo molto forte. Ce ne siamo resi conto tra marzo e aprile: tante visualizzazioni del sito e domande, che giravamo ai nostri rivenditori. Da giugno gli ordinativi sono saliti alle stelle, crescendo mese su mese rispetto al 2019. E la spinta prosegue».

Di certo il futuro di Gibus è ad alto tasso d’innovazione. «Investiamo molto in ricerca e sviluppo», prosegue Bellin, «con la nuova linea e-pergola, la prima pergola bioclimatica con pannello fotovoltaico integrato, abbiamo fuso due tecnologie. Per la nuova sede aziendale invece abbiamo indetto un concorso di progettazione per architetti under 40 con sedi in Veneto: vogliamo valorizzare i talenti locali». —

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