La Wilier di Pantani e Nibali si sposa con la Miche degli uomini missile dell’Olimpiade di Tokyo 2020
Un’operazione tutta veneta quella che vede l’acquisizione da parte di Wilier Triestina e Fac di Michelin (nota con il brand Miche) dando vita ad un polo per la bici di eccellenza da 80 milioni di euro

VICENZA. Un’operazione tutta veneta quella che vede l’acquisizione da parte di Wilier Triestina e Fac di Michelin (nota con il brand Miche) dando vita ad un polo per la bici di eccellenza da 80 milioni di euro. Il deal è stato messo in campo dalle due aziende, con sede rispettivamente a Rossano Veneto e San Vendemiano. Il marchio Wilier Triestina è stato fondato a Bassano nel 1906. Rilevato nel secondo dopoguerra dalla famiglia Gastaldello di Rossano, rappresenta oggi una realtà di fama mondiale nella produzione di biciclette da competizione.
Sono molti i campioni che hanno fatto la storia del ciclismo in sella a Wilier Triestina: Fiorenzo Magni, Marco Pantani, Alessandro Ballan, Michele Scarponi, solo per citarne alcuni. Oggi le bici con l'alabarda vengono utilizzate dal team World Tour dell'Astana Qazakstan, la squadra di Vincenzo Nibali. Il brand Miche è conosciuto nel mondo della componentistica La F.a.c., conosciuta per il brand Miche di ruote, pedivelle, pignoni e catene, nacque nel 1919 con il nome di Ciclo Piave e si è specializzata nella produzione di componentistica.
Wilier Triestina nasce nel 1906 con il nome di Wilier, grazie all'idea di un commerciante bassanese, Pietro Dal Molin, di costruire in proprio biciclette.
La sua fucina di "cavalli d'acciaio" sorge come un piccolo laboratorio sulle rive del Brenta, a Bassano del Grappa, e il suo successo aumenta di pari passo alla sempre maggior richiesta di biciclette. Per questo motivo Dal Molin decide di allestire una squadra professionistica capitanata dal triestino Giordano Cottur, noto per essere succeduto nella Bassano-Monte Grappa per dilettanti nientemeno che a Gino Bartali.
Nello stesso periodo sull'onda del sentimento popolare di apprensione per le sorti di Trieste, Dal Molin decide di associare al nome della sua azienda quello della città giuliana. Nasce così, nell'autunno del '45, la Wilier Triestina caratterizzata dal colore rosso-ramato delle sue biciclette, che diverrà in seguito autentico marchio di fabbrica. Nelle stagioni successive i successi della squadra, riconfermata per le sue ottime prestazioni, vince con i suoi protagonisti diverse competizioni nazionali fino a raggiungere, nel '49 e nel '50, successi al giro delle Fiandre e al Giro d'Italia.
Purtroppo, dopo la prima entusiasmante fase di ricostruzione nazionale nei primi anni '50 ci si avvia verso il miracolo economico. Le aziende ciclistiche subiscono lo scotto del progresso che, nel '52, costringe la Wilier Triestina a chiudere i battenti e ad abbandonare anche l'attività agonistica.
La gloriosa storia di quest'azienda e del suo "gioiello ramato" rivive oggi grazie ai fratelli Gastaldello di Rossano Veneto che nel 1969 hanno acquistato il marchio Wilier Triestina tornando a fornire cicli a decine di squadre professionistiche e dilettantistiche italiane e straniere. Nell’ultimo decennio, in particolar modo dal 2008 ad oggi - forte dei successi ciclistici internazionali e dei sempre nuovi modelli, Wilier Triestina continua ad incrementare e consolidare la propria presenza sul mercato internazionale, con aumenti percentuali, in termini di fatturato e biciclette prodotte, a doppia cifra.
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