L’acciaieria Metinvest-Danieli a Piombino, l’Ad Villa: «Lavori al via per marzo 2025»

Occhi puntati su Piombino dove il progetto di realizzazione di una maxi acciaieria green firmato Metinvest-Danieli ha vissuto in quest’ultimo scorcio d’estate qualche rallentamento dovuto al mancato accordo con Jsw riguardo alla suddivisione delle aree demaniali sulle quali, in parte, dovrà sorgere il nuovo impianto siderurgico.
L’impasse si è sbloccata durante l’incontro che nei giorni scorsi ha visto confrontarsi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con il presidente del gruppo Jsw, Sajjan Jindal, incontro definito “decisivo” per il raggiungimento dell’accordo con Metinvest riguardo la condivisione delle aree demaniali: 900 mila metri quadrati totali di cui 260 mila destinati a ospitare la nuova acciaieria.
Trovata la quadra, ora l’attesa è per la firma del contratto, che indiscrezioni rimandano alla prossima settimana, mentre gli accordi di programma a sostegno degli investimenti (tanto quello di Jsw che quello di Metinvest Adria) dovrebbero essere sottoscritti entro la fine del mese.
«Più probabilmente si andrà a ottobre, ma questo non cambia molto sul nostro cronoprogramma, che era già stato rivisto e che prevede l’inizio delle opere di costruzione della nuova acciaieria entro il primo trimestre dell’anno prossimo» fa sapere Luca Villa, amministratore delegato di Metinvest Adria, la newco costituita dal colosso ucraino dell’acciaio insieme alla Danieli di Buttrio che detiene un partecipazione del 25%.
Al netto del cronoprogramma confermato, possedere la titolarità dei terreni é una condizione necessaria per Metinvest Adria, anche nella relazione con gli istituti di credito: «Siamo in una fase di due diligence con le banche – aggiunge Villa –: presentare loro un piano senza la titolarità dei terreni sarebbe stato quantomeno inopportuno».
L’eventualità come detto pare superata, facendo compiere un nuovo passo avanti alla codata Metinvest-Danieli sulla nuova maxi acciaieria green a Piombino, sito scelto in alternativa a quello di San Giorgio di Nogaro, in Friuli, sfumato per via dell’opposizione di comitati e pure della politica. Quel che non si farà in Fvg si farà dunque in Toscana, dove ai due colossi siderurgici è stato invece steso un tappeto rosso visti la promessa di restituire a Piombino un ruolo da protagonista nel panorama nazionale dell’acciaio, l’entità dell’investimento e la sua dote occupazionale.
La previsione di spesa per la costruzione dell’acciaieria green, alimentata a forno elettrico a ciclo unico, è infatti di 2,4 miliardi di euro per una produzione che a regime raggiungerà i 2,7 milioni di tonnellate di nastri d’acciaio prodotto all’anno e darà lavoro a 700 dipendenti diretti che dovrebbero arrivare a 1.400 contando l’indotto.
La trattativa con Piombino per realizzare la nuova acciaieria Metinvest, che nelle intenzioni andrà a sostituire l’ucraina Azovstal, distrutta durante il conflitto russo ucraino, ha preso le mosse nell’autunno dell’anno scorso, dopo aver visto fallire l’interlocuzione con il Fvg, durata quasi un anno e mezzo. La nuova acciaieria punta ad avere un ruolo strategico: fornire l’acciaio per la ricostruzione dell’Ucraina una volta terminata la guerra con la Russia.
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