L’ad di Electrolux su Genesi, il nuovo stabilimento di Susegana: «Qui il livello di automazione è per noi il più alto del mondo»
Parla Massimiliano Ranieri, Ad Electrolux Italia, che garantisce: “I robot non scalzeranno l’uomo. Faranno le operazioni manuali mentre l’uomo starà al tablet o allo smartphone»
SUSEGANA. Genesi è il primo libro della Bibbia, vuol dire che l’Electrolux di Susegana è solo all’inizio della creazione digitale? «Il futuro e l’innovazione non hanno fine» risponde Massimiliano Ranieri, amministratore delegato di Electrolux Italia e Chief Operations Officer della Business Area Europe di Electrolux.
Ranieri può confermare che con questi 130 milioni di investimento l’Italia e il Nordest in particolare restano centrali nella strategia della multinazionale Electrolux?
«Genesi di Susegana, con il suo livello di automazione di 49, il più alto al mondo per Electrolux, è un’eccellenza che conferma la centralità dell’Italia per il Gruppo»
I frigo Genesi che cosa hanno di più di quelli Cairo finora prodotti?
«Consentono al consumatore di conservare il cibo più a lungo e sprecare di meno. E pure di migliorare le caratteristiche organolettiche del cibo».
Si è sempre detto che i robot sostituiscono l’uomo (e la donna)..
«Qui succede il contrario. Dall’inizio del processo di Genesi noi abbiamo assunto a tempo indeterminato oltre 130 persone. L’automazione della fabbrica è elevatissima, ma il processo è esattamente all’inverso. Il robot, per semplificare, fa le operazioni manuali. Al tablet o allo smartphone ci sta l’uomo».
Da qui al 2024, quando la nuova fabbrica sarà a regime, i 1500 addetti di oggi, dunque, non diminuiranno?
«É il nostro impegno. Ma l’evoluzione del mercato negli ultimi 2 anni è stata imprevedibile, tant’è abbiamo cresciuto la produzione e l’occupazione. E ci proponiamo di acquisire ulteriori quote di mercato».
La fabbrica automatizzata di fine anni ’80 è continuata per più di 20 anni. Questa nuova garantirà il sito di Susegana per altri 20?
«La vecchia fabbrica, in verità, l’abbiamo sempre rinnovata ogni 5-6 anni. Quello appena compiuto è un salto tecnologico enorme per cui che questo stabilimento andrà avanti a lungo».
Come si sta sviluppando la crisi dei rifornimenti. Voi, in alcuni stabilimenti, siete dovuti ricorrere anche alla cassa integrazione?
«Siamo in contatto continuo con tutti i nostri fornitori. Stiamo mettendo in piedi alternative che fino ad oggi ci hanno garantito di mantenere la produzione inalterata. Purtroppo le difficoltà non si esauriranno nei prossimi mesi».
Con il green pass obbligatorio avete problemi di carenza di personale?
«No, qui ci sono 1500 persone, soltanto 20 non hanno il pass verde, pari all’1,4%. Al momento non abbiamo preso in considerazione di pagare i tamponi. Fin dall’inizio della pandemia abbiamo avuto particolare cura della prevenzione».
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