L’altra vita di Calligaris con gli hotel di lusso: «Da Venezia a Parigi catena da 30 milioni»
«Ristrutturazioni in corso, presto avremo 300 posti letto»

Un bouquet di cinque strutture, acquisite e in parte gestite direttamente, sono oggetto della nouvelle vague imprenditoriale di Alessandro Calligaris, presidente onorario dell’omonima azienda produttrice di arredamento di design, oggi parte del gruppo Orbital Design Collective controllato dal fondo Alpha Private equity.
Pur mantenendo una partecipazione sotto il 19% nella compagnia fondata 100 anni fa dalla sua famiglia, negli ultimi anni Calligaris si è costruito una seconda vita imprenditoriale nel real estate.
Dopo aver iniziato a investire in immobili commerciali e direzionali, l’imprenditore ha acquisito - ormai dieci anni fa - il suo primo albergo a Venezia, struttura che gli ha aperto le porte dell’hôtellerie di lusso. Un mondo del quale l’imprenditore si è appassionato al punto da macinare nel corso degli ultimi anni altre quattro acquisizioni nell’ambito dell’ospitalità - a Parigi, Firenze, Milano e Roma, arrivando a contare su 300 posti letto e su una previsione di 30 milioni di ricavi al 2025, quando saranno conclusi i lavori di ristrutturazione in corso su tre delle cinque strutture.

L’avventura di Calligaris nel mondo dell’hôtellerie nasce nel momento in cui l’imprenditore esce dalla gestione diretta dall’azienda di famiglia e sceglie di mettere in campo una serie di investimenti immobiliari.
Locali commerciali e uffici principalmente. «Poi dieci anni fa ci viene data la possibilità di acquisire il veneziano Palazzo Barocci, hotel 4 stelle superior affacciato sul Canal Grande e gestito da una grande catena internazionale come NH», racconta. Calligaris lo rileva e lo sottopone a un importante intervento di ristrutturazione e ampliamento.
«Dopo Venezia abbiamo comprato l’hotel Chalgrin a Parigi e Palazzo Montebello a Firenze, strutture queste che come nel caso dell’hotel sul Canal Grande ci vedono sia proprietari che gestori, a differenza di Milano e Roma, le due ultime strutture che abbiamo acquisito, dove siamo solo proprietari» chiarisce Calligaris.
La decisione di gestire direttamente la struttura di Venezia inizialmente e poi le altre due matura durante la pandemia, quando i flussi turistici poco meno che azzerati mettono in ginocchio il settore causando non di rado l’incapacità dei gestori di pagare gli affitti. «In quel periodo - ricorda Calligaris - avevamo il contratto in scadenza con NH ed è stato poco meno che naturale decidere di provare a gestire la struttura direttamente».
Riuscito a Venezia, l’esperimento viene replicato in Rue d’Argentine a Parigi, all’hotel Chalgrin, battezzato in onore dell’architetto che ha progettato il vicino Arc de Triomphe, e a Palazzo Montebello a Firenze, che contano rispettivamente su 50 e 55 stanze. A queste si affianca la proprietà degli ultimi due alberghi acquisiti da Calligaris, uno in centro a Roma, tra il Quirinale e Piazza di Spagna, l’altro a Milano in piazza Cinque Giornate, forti rispettivamente di 85 e 110 camere.

«Siamo impegnati in diverse ristrutturazioni – spiega Calligaris - in parte finalizzate a un’identità più fresca e contemporanea, come nel caso di Firenze dove i lavori sono iniziati questo mese e termineranno a fine maggio 2024, in parte a riconfigurare le stanze e renderle più grandi e accoglienti, come nel caso di Roma dove i cantieri, che si concluderanno a inizio 2025, ci consegneranno 85 stanze rinnovate, dalle attuali 115».
Calligaris conta dunque di poter andare a regime con l’attività alberghiera entro un anno. «Allora potremo contare complessivamente su 300 posti letto distribuiti in cinque città. Il turismo del resto sta andando bene. Se nel mobile vedo un rallentamento, i viaggi - conclude - sono tornati nelle abitudini delle persone, specie all’estero, a partire dagli Stati Uniti». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
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