Latteria di Soligo, soci in calo: «Cresciuti i volumi nella Gdo»

L’assemblea dei soci approva il bilancio: valore della produzione a 98,8 milioni. Brugnera: «Un 2023 difficile per l’arrivo dall’estero di grandi quantità di latte»
Francesco Dal Mas

La Latteria di Soligo, 141 anni dopo, si propone lo stesso obiettivo del 1883: pagare il giusto prezzo del latte agli allevatori e offrire al consumatore prodotti che identifichino il marchio Soligo con genuinità e qualità. Nell’ultimo anno c’è stato un calo dei soci di circa il tre per cento, ora sono 130. La difficoltà? Adempimenti fiscali e amministrativi, troppa burocrazia. E anche troppo import di latte: siamo al 50 per cento del totale del mercato.

Ieri, nell’assemblea dei soci a Farra di Soligo, il presidente Lorenzo Brugnera è stato gratificato dall’approvazione di un bilancio 2023 che lo ha pienamente soddisfatto. Si è chiuso infatti con un più 32.470 euro ed un valore della produzione di 98.845.119 euro (più 635.932 rispetto al 2022). Oltre 746.316 ettolitri il latte conferito dai soci l’anno scorso (3,13% sul 2022), con una remunerazione media di 0,6522 euro al litro Iva compresa. Un anno difficile, però, quello appena trascorso: «Abbiamo affrontato situazioni impegnative, anche chiedendoci se non fosse meglio chiudere l’attività. Oggi viviamo alla giornata. Alla politica chiediamo di non soffocarci con la burocrazia, che ci costringe a stare in ufficio e non nelle stalle e nei campi, dove invece dovremo svolgere la nostra attività». Quindi il risultato del 2023 non era nemmeno ipotizzabile, «eppure – constata, soddisfatto, Brugnera – siamo riusciti, con un grande lavoro di squadra, ad aumentare i volumi di vendita presso la grande distribuzione». Il problema più pesante? «L’arrivo dall’estero di grandi quantità di latte, quasi per una quota del 50%. Ebbene – fa notare Brugnera con orgoglio - Latteria Soligo lavora latte italiano al 100% e con i suoi prodotti di eccellenza contribuisce al sostegno della base sociale e al benessere del consumatore». «Noi al Governo chiediamo stabilità. Abbiamo chiesto aiuti per gli investimenti. Se un sistema non fa investimenti, le aziende agricole sono destinate a chiudere», ancora Brugnera. «Noi stiamo investendo a Caposile sette milioni di euro, perciò vuol dire che guardiamo al futuro», tiene a precisare.

Forte l’ammonimento rivolto all’Unione europea dall’assessore regionale all’agricoltura Federico Caner: «Se non agevola i nostri agricoltori, il rischio è che si chiudano stalle, che non si faccia più attività nel nostro territorio e che si continui – purtroppo - a importare dall'estero, e non solo dall'Europa, tanti prodotti agricoli. Come Regione del Veneto continueremo a lavorare su questo e faremo di tutto per poter aiutare il più possibile queste cooperative e i nostri agricoltori e allevatori».

E, infatti, anche per il senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, «Latteria Soligo è un esempio di cooperazione, un esempio che può essere un modello per la produzione italiana». Di più, «questo è un sistema esportabile, perché ha saputo legare e tenere unito il territorio, la produzione e il turismo; un sistema che oggi ai propri soci garantisce una remunerazione che da altre parti non esiste. È, quindi, la prova provata che questo sistema funziona e che noi dobbiamo seguire questa linea». Tante volte la politica vuole guidare le scelte ma tante volte deve imparare anche a prendere esempio da chi le scelte le ha fatte sul territorio, ha concluso il parlamentare di Fdi.

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