L’autunno nero della moda di marca: Benetton e Geox al lavoro solo 4 giorni

TREVISO. Riduzione dell’orario di lavoro fino a fine anno. Succede non solo nelle piccole imprese del tessile, dove la situazione è descritta come drammatica dagli addetti ai lavori, ma anche in due colossi come Benetton e Geox, che fino al 31 dicembre resteranno aperte in media quattro giorni a settimana.
La produzione fatica a tornare non solo a pieno regime, ma anche a livelli paragonabili a quelli pre-Covid: incidono il calo dei consumi e il lockdown primaverile, con le collezioni rimaste invendute in magazzino. Il settore della moda è il più colpito e si riflette nella crisi dei negozi; le fabbriche si svuotano non solo per il calo produttivo ma anche per lo smart working, utilizzato ancora a piene mani.
I casi nella marca
Il calo delle ore di cassa integrazione certificato dai numeri non deve illudere: «Sono calate drasticamente perché chi ha sofferto del fermo produttivo durante il lockdown ha ripreso l’attività» spiega Gianni Boato, segretario Femca-Cisl Belluno-Treviso, «ma in molti stanno esaurendo la cig con causale Covid-19, e ora dovranno ricorrere anche alla cassa integrazione ordinaria».
Lo scenario per i prossimi mesi è tracciato: non si tornerà alla produzione a pieno regime prima di qualche mese, ammesso che tutto fili liscio dal punto di vista sanitario. I cali di fatturato a fine anno si preannunciano pesanti, dal 20 per cento in su.
«Nella Marca stiamo assistendo a un assestamento sulla riduzione dell’orario di lavoro» continua Boato, «la maggior parte delle aziende del tessile-calzaturiero ha deciso di proseguire con la riduzione dell’orario, mediamente su 32 ore settimanali ma a volte su 24 ore.
Trentadue ore significa un giorno alla settimana di cassa. Solo in alcuni reparti, quelli più scarichi di lavoro, ci sono persone che lavorano tre o quattro giorni alla settimana». i marchi storici Boato riferisce che Geox sta lavorando in media quattro giorni alla settimana, esattamente come Benetton (le aziende confermano), «mentre altre realtà, come Lotto o Tessitura Monti, quest’ultima in amministrazione straordinaria, hanno orari ancora più ridotti.
Questo durerà almeno fino a fine anno, ma non si tratta di decisioni prese all’improvviso, nessuno naviga a vista. Considerata la primavera che abbiamo passato, a maggio era chiaro che ci saremmo trovati in questa situazione. Marzo, aprile e maggio in lockdown hanno fatto completamente saltare la stagione estiva».
Non tutte le aziende, però, pensano semplicemente di “riciclare” l’invenduto della scorsa primavera-estate. Benetton, Geox e Lanificio Bottoli, per esempio, si sono messe a testa bassa a lavorare su nuove collezioni per dare una scossa al mercato quando questo ripartirà. E lo stesso hanno fatto diverse altre realtà. —
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