L’azienda pordenonese Fama cresce nei rivestimenti dei tunnel

La società è impegnata in forti investimenti​​​​​​ in innovazione di prodotto e di processo​​​​​​. Ha cantieri in Asia Australia, Italia Turchia e America 

Paola Dalle Molle

Leader nella realizzazione di opere del sottosuolo per lo spostamento di persone e merci, la Fama rappresenta una tra le più importanti realtà italiane per la produzione e vendita di sistemi destinati al rivestimento prefabbricato di gallerie.

Fondata a Zoppola, in provincia di Pordenone, da Gustavo Bomben nel 1988, opera nel settore da oltre 35 anni partecipando a lavori in tutto il mondo. L’azienda friulana, inoltre, collabora con importanti centri universitari e tecnologici regionali e nazionali inoltre, il fondatore Gustavo Bomben è stato invitato a fare parte dei team in molte associazioni internazionali del settore.

Ad aprire la strada per la produzione, alla fine degli anni ’80, è stata la lavorazione di alcuni particolari in gomma e in plastica e dal 2010 lo sviluppo ha puntato su un innovativo sistema utilizzato per ridurre le infiltrazioni nelle gallerie e facilitarne l’installazione.

Solide le radici friulane per l’azienda che conta su due stabilimenti, uno a Zoppola, l’altro a San Vito al Tagliamento, in cui sono occupate, in un’area complessiva di 20.000 metri quadrati, 30 persone con una presenza femminile pari al 74%.

Di ultima generazione gli impianti, dotati di moderni macchinari operanti tramite il controllo digitalizzato dell’intero processo produttivo.

Forte la presenza di Fama a livello internazionale i cui tunnel, se messi idealmente insieme, raggiungono una lunghezza complessiva che supera i 1.270 chilometri nell’ambito di 106 progetti realizzati in tutto il mondo. Di questi, 35 opere hanno preso forma o sono attualmente in fase di cantiere in Italia.

Gustavo Bomben, fondatore di Fama
Gustavo Bomben, fondatore di Fama

«Nel nostro Paese – spiega Bomben – le opere infrastrutturali per la mobilità sostenibile attualmente stanno avendo uno sviluppo mai visto in precedenza: si è passati da una media di 5 a 60 Tbm (l’acronimo significa Tunnel boring machine ed è una macchina che permette la meccanizzazione completa dello scavo delle gallerie e la realizzazione del rivestimento delle stesse) che scavano contemporaneamente. Noi ci siamo trovati pronti per rispondere a questa nuova situazione».

Per sostenere la crescita di Fama, nel 2024, Friulia è entrata nel capitale sociale. La finanziaria regionale ha finalizzato un investimento complessivo di 980 mila euro, tramite un aumento di capitale e l’entrata nella compagine societaria.

Sul fronte dei conti, Fama ha chiuso il 2023 con un valore della produzione di oltre 13 milioni di euro e nel 2024 di quasi 17 milioni, una crescita che ha anticipato di un anno e superato le previsioni del business plan.

L’Ebitda, che negli anni 2022-2023 è stato fortemente ridotto dall’aumento dei costi delle materie prime, della logistica e dell’energia, è cresciuto l’anno scorso fino a superare i 3,5 milioni di euro.

Un obiettivo, quello di accrescere la marginalità, reso possibile grazie a un business plan ambizioso che ha portato l’azienda a investire, dal 2022 al 2024, 7 milioni di euro in totale cui si aggiungeranno ulteriori 1,5 milioni nel 2025.

Quest’anno prenderanno infatti il via nuovi progetti di innovazione di prodotto e delle tecniche costruttive del rivestimento delle gallerie che rappresenteranno una rivoluzione nel settore a livello mondiale.

Allo stesso tempo, Fama prosegue il percorso di internazionalizzazione intrapreso, con il rafforzamento delle attività nei mercati esteri in cui è già presente, tra questi Australia, Asia, il continente americano, l’India, la Turchia e l’Europa.

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