Le “bags” Taffarello vendute a un colosso di Lussemburgo

Un altro pezzo di storia dell’industria trevigiana passa in mani straniere: l’accordo tra la famiglia di Carbonera e la Papier Mettler per il totale delle quote. Sindacati rassicurati: nessuna ripercussione per i 370 lavoratori
de polo agenzia foto film carbonera ditta taffarello
de polo agenzia foto film carbonera ditta taffarello

TREVISO. Un pezzo di storia dell’industria trevigiana finisce in mani straniere: la Taffarello di Carbonera, ex Eurobags, produttrice di borse, shopping bags e sacchetti di carta, è stata acquisita dalla Papier - Mettler Luxembourg GmbH, azienda con sede in Lussemburgo, “testa” e know-how in Germania. La famiglia Taffarello ha ceduto il 100% delle quote, riservatissime le cifre dell’accordo, registrato lo scorso 30 luglio.

Al di là dell’ennesima “perdita” di un’azienda locale finita in mani straniere, tra dipendenti e forze sociali della Taffarello si respira ottimismo: l’acquisizione è avvenuta da parte di un gruppo solidissimo e con lunga esperienza nel settore del packaging, interessata a potenziare la propria offerta. Taffarello è una delle più importanti realtà trevigiane, con un fatturato attorno ai 35 milioni di euro, e vanta due stabilimenti: quello storico di Carbonera, con 170 dipendenti, più una filiale in Romania, con altri 200 addetti.

Da tempo lo storico marchio trevigiano cercava un partner commerciale con cui dare vigore alle proprie strategie soprattutto sui mercati esteri, dove è forte la presenza del marchio. Le notizie delle possibili “nozze” con i lussemburghesi della Papier - Mettler circolavano da inizio estate, la fusione per acquisizione è attiva dal mese di agosto. Ai dipendenti l’azienda ha parlato di «partnership con un grande gruppo tedesco», di fatto la Federal Competition Authority di Vienna, dov’è stata registrata formalmente l’operazione, certifica il passaggio del 100% delle quote dalla famiglia Taffarello al gruppo con sede a Lussemburgo.

Al momento non ci sono ripercussioni immediate sulla forza lavoro, e la solidità del gruppo è una garanzia in questo senso, ma dopo aver appreso la notizia le forze sociali hanno comunque chiesto un incontro con i responsabili dell’azienda.

«Per prima cosa registriamo che l’acquisizione è avvenuta da parte di un grande gruppo industriale, e non da un fondo o da altri soggetti», commenta Nicola Atalmi, segretario Slc Cgil Treviso, «Questo lo leggiamo positivamente. L’operazione si inquadra in generale in una situazione di crisi nel settore carta e cartotecnica, l’azienda - che è comunque solida - da tempo cercava partner. Ci è stato detto che questa azienda è complementare, può creare sinergie sul piano commerciale. Abbiamo chiesto certezze sul piano occupazionale e di prospettiva. Il dubbio in questi casi è se vogliono prendersi soltanto il pacchetto clienti, qui invece ci assicurano che l’acquisizione è per incrementare la capacità produttiva».

Il gruppo tedesco-lussemburghese troverà a Treviso una superficie produttiva di 45 mila metri cubi, con una capacità produttiva di più di 220 milioni di “bags” all’anno, distribuite in tutto il mondo. —

Riproduzione riservata © il Nord Est