Le mascherine anti Covid prodotte al PalaLuxottica di Agordo

La struttura che ospita la cena aziendale (quest’anno in fortissimo dubbio) sarà in parte destinata alla creazione del dispositivo anti-contagio fino all’arrivo del vaccino

AGORDO. Fra un mese circa Luxottica inizierà a produrre le mascherine contro il Covid-19 al PalaLuxottica di Agordo. La richiesta da parte dell’azienda di Leonardo Del Vecchio di modificare la destinazione d’uso della struttura costruita con grande velocità nel 2017 è arrivata in municipio ad Agordo.

Il PalaLuxottica, infatti, era stato realizzato per ospitare in primis la cena aziendale che ogni anno, a dicembre, Del Vecchio regala ai dipendenti arricchita dall’esibizione di un cantante famoso. Ma anche per l’organizzazione di grossi eventi e spettacoli.

Ora invece, per un periodo temporaneo, la mega struttura sulla piana di Mogn a fianco della tangenziale di Agordo verrà trasformata in una grande fabbrica per la produzione dell’oggetto più importante per arginare il contagio da Covid-19 almeno fino a quando non verrà trovato un vaccino: le mascherine.

Che Luxottica sarebbe stata un protagonista di questa seconda fase dell’emergenza lo si era già capito a inizio maggio, quando il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, aveva annunciato che, sia l’azienda di Agordo, che FCA, avrebbero ospitato macchinari per la produzione dei dispositivi di protezione individuale.

Al PalaLuxottica fra un mese circa ne arriveranno quattro che occuperanno due terzi dello spazio disponibile e sforneranno grandi quantità di mascherine che andranno a beneficio dei cittadini italiani, ma forse anche di quelli di altri stati. Il cambio di destinazione d’uso da pubblico spettacolo a produttivo è infatti motivato dalla necessità di far fronte all’emergenza da Covid-19 sia a livello nazionale che internazionale.

Ad ogni modo l’azienda mondiale, il cui cuore batte ad Agordo ai piedi dell’Agnér, delle Pale di San Lucano, del Framont e della Moiazza, produrrà per la Protezione civile nazionale che poi le userà secondo necessità.
Quelle che usciranno dal PalaLuxottica (che difficilmente, dunque, quest’anno sarà teatro della cena di Natale. Ma, se le norme lo consentiranno, con Del Vecchio mai dire mai) saranno le mascherine di tipo chirurgico, quelle che si trovano in farmacia.

A distanza di qualche giorno, dunque, Luxottica aggiunge un altro contributo alla lotta contro il Coronavirus. È di giovedì scorso, infatti, la notizia del milione e mezzo di euro donato dalla Fondazione Leonardo Del Vecchio come contributo iniziale per la costruzione di un nuovo Laboratorio Covid-19 diretto dal professor Andrea Crisanti all’Università/Azienda Ospedale di Padova, che potrà gestire a regime fino a 40mila tamponi diagnostici al mese.

Intanto, in videoconferenza la direzione aziendale di Luxottica ha comunicato alle segreterie nazionali e territoriali di Filctem, Femca e Uiltec, che il premio di risultato 2019 sarà di 2400 euro. Un premio composto dall’indice di bilancio Essilor/Luxottica 11, 7% (2280 euro) e dall’indice di stabilimento (valore fisso di 120 euro).

Rimane inalterata la possibilità per i lavoratori di convertire il premio in flexible benefit. «Il premio calcolato a cambio fisso – dicono i sindacati – è stato depurato dagli effetti negativi di valenza straordinaria (vedi scandalo Thailandia) e tenendo conto dell’indice di bilancio Essilor/Luxottica perché migliore rispetto al solo indice Luxottica (come previsto da Cia)” . Quello 2019 è il migliore premio di risultato di sempre: nel 2015 era stato di 1892 euro, nel 2016 di 2042 euro, nel 2017 di 2235 euro e nel 2018 di 2338 euro. —

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