Leonardo: in Fvg il polo dei droni resta strategico e cerca talenti Stem
«Difficile trovare ingegneri, richieste alte specializzazioni». Impieghi nel militare ma anche nella protezione civile

«Un sito d’eccellenza strategico per il gruppo»: anche il piano industriale di Leonardo, il big dell’aerospazio con 50mila dipendenti e 50 stabilimenti in 13 regioni italiane, ha confermato il ruolo all’interno del gruppo dello stabilimento di Ronchi.
Il sito del Friuli Venezia Giulia realizza velivoli a pilotaggio remoto, «un progetto che resta al centro dello sviluppo dei sistemi di difesa non solo per impieghi militari ma anche nel civile». In particolare – precisano a Leonardo – «sono sempre più richiesti gli impieghi operativi dei droni in moltissime operazioni di sorveglianza, protezione civile, vigilanza antincendi boschivi, agricoltura di precisione».
Sono trascorsi ormai 100 anni dal primo volo dimostrativo di un velivolo senza pilota: era, infatti, il 1916 quando gli inventori statunitensi Elmer Sperry e Peter Hewitt applicarono un radiocomando a un aereo, permettendone il volo controllato da un sistema di giroscopi. Il Friuli Venezia Giulia è una regione-pilota per questo tipo di produzioni ad alto contenuto tecnologico. Tra i precursori in Italia, la Meteor Costruzioni Aeronautiche (divenuta poi Galileo Avionica, quindi Selex ES e oggi Leonardo), che sviluppò i primi prototipi nello stabilimento di Ronchi.
Oggi il sito, che occupa 90.500 metri quadrati di cui 18.500 metri quadrati di superficie coperta, si conferma una realtà di riferimento nel perimetro del gruppo guidato da Roberto Cingolani. Dai 240 dipendenti del 2014, oggi gli occupati sono saliti a 288, ai quali vanno aggiunti 130 dell’indotto. Il prodotto di punta è il Falco XPlorer con i suoi 16 metri di apertura alare: in grado di volare ad altitudini fino a 6 mila metri può essere utilizzato anche in condizioni geografiche e climatiche estreme.
Il piano conferma quanto detto in febbraio dal direttore Affari istituzionali della multinazionale che si occupa di spazio aereo, difesa e sicurezza, Filippo Maria Grasso, nel corso di un'audizione davanti alla seconda Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia: «A Ronchi occupiamo figure Stem o ad alta specializzazione e per questo parliamo di una realtà produttiva che continua a essere un traino per l'ecosistema locale della formazione».
Per capire l'alta specializzazione del personale del sito di Ronchi va ricordato che dei 288 addetti il 62% dei dipendenti è laureato: «Anche per questa ragione abbiamo qualche difficoltà a reperire profili ingegneristici e non è un problema che riguarda solo Ronchi e il Fvg, ma tutto il Paese. Per questo non bisogna associare automaticamente l'importanza di uno stabilimento al numero dei dipendenti: per noi le figure che operano a Ronchi sono irreplicabili», si ribadisce nel quartier generale di Leonardo.
Entrando nel cuore dello stabilimento, qui vengono sviluppati e prodotti sistemi Uas (Uncrewed Aerial Systems) completi che comprendono la piattaforma velivolo e il sistema di controllo a terra. Ma l’alta tecnologia e il know-how di Ronchi dei Legionari permettono anche la fornitura dei simulatori connessi all’utilizzo del sistema, così come di servizi che vanno dall’installazione al supporto logistico post-vendita e alla gestione di servizi integrati. La gamma di prodotti realizzati nel sito si estende ai sistemi tattici e Light Male per sorveglianza e ricognizione - utilizzabili come detto sia in contesti operativi militari come quelli di protezione civile.
Nel corso di più di 30 anni di attività, nel sito di Ronchi dei Legionari «sono state sviluppate e consolidate capacità nell’ambito dei sistemi di addestramento avanzato per missioni militari, che rendono il sito un’eccellenza riconosciuta in ambito nazionale ed europeo»: «In cooperazione con gli altri siti di Leonardo impegnati nello sviluppo di sistemi di simulazione, a Ronchi si realizzano soluzioni di addestramento all’avanguardia che sono essenziali per l’efficienza del sistema di difesa aerea italiano, ma che soddisfano una crescente domanda anche nei domini navale e terrestre», sottolinea ancora il gruppo guidato dall’ad Cingolani.
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