L’ex Lloyd Triestino pronto a festeggiare i 25 anni dell’entrata nell’era Evergreen

Italia Marittima festeggia i 25 anni dell’acquisizione da parte di Evergreen. L’ex Lloyd Triestino, fondato nel 1836 rimane, ad oggi, la più antica compagnia di navigazione al mondo, tuttora attiva nel mercato internazionale del trasporto containerizzato. Correva l’anno 1998 quando il Gruppo Evergreen di Taiwan, al sesto posto in ordine di grandezza a livello mondiale tra gli armatori del settore porta contenitori, acquisì il 100% delle azioni della storica società di navigazione triestina, fino ad allora di proprietà della holding di Stato Finmare.
Il 1° marzo 2006, al fine di consolidare l'immagine del proprio marchio a livello internazionale, il Lloyd Triestino ha trasformato il proprio nome in Italia Marittima Spa, come chiara espressione della propria volontà di rafforzare e diffondere, in modo solenne e di forte impatto, quel valore di “italianità” che la società, sin dalla sua costituzione, ha sempre rappresentato in tutto il mondo, anche grazie alle proprie navi. Come Italia Marittima ha sviluppato ulteriormente la propria rete di servizi ed incrementato con successo i propri collegamenti: Estremo Oriente, Europa, Mediterraneo, Sud Africa, Australia e Sud America.
Per celebrare il 25° anniversario dell’acquisizione da parte del Gruppo Evergreen, la società con sede in Passeggio Sant’Andrea ha organizzato una cerimonia per il prossimo 23 ottobre al Trieste Convention Center dove saranno presenti, tra gli altri, il ministro delle politiche del mare, Nello Musumeci, il vice ministro alle infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi e il presidente di Assoarmatori Stefano Messina.
Dopo un periodo di crisi dei primi anni Duemila, negli ultimi anni Italia Marittima ha visto invertire il trend della propria produzione, tanto che nel 2022 il suo valore è fissato a 895 milioni di euro, in decisa crescita rispetto al fatturato del 2021 che era stato di 696 milioni. Un aumento costante, visto che nel 2020 il valore della produzione si era fermato a 557 milioni, oltre 70 in meno rispetto al periodo prepandemia (2019), quando si era attestato sui 630 milioni di euro.
Nella sede di Trieste di Italia Marittima si contano circa 120 dipendenti, oltre ai contratti per una cinquantina di marittimi sparsi sulla flotta. Con una serie di accordi a vario livello, la società guidata oggi dall’amministratore delegato taiwanese Arthur Tsai anche nel periodo più difficile non ha perso posti di lavoro e le prospettive sembrano ottimistiche.
Nel corso di questi 25 anni l’azionista taiwanese non ha mai smesso di credere nelle potenzialità della società triestina e ad investire in essa. La flotta è attualmente composta da cinque navi di proprietà e otto in affitto, quasi tutte con dimensioni ridotte rispetto a quelle storiche. I collegamenti sono concentrati sull’Intramed, utilizzando il porto greco del Pireo come hub, per spargersi su Nord Africa, Israele e Turchia. Le prossime sfide per il settore del trasporto marittimo saranno quelle di adeguarsi alle nuove normative europee in materia di inquinamento e green policy. È per questo che le nuove navi in ordinazione saranno sempre più “green”, considerata la volontà della società di avere propulsori ad emissioni sempre più ridotte.—
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