Liberty in Repubblica Ceca anticipa l’Ilva: costruisce con Danieli la prima acciaieria green d’Europa
Liberty Ostrava ha commissionato al gruppo friulano due forni elettrici che andranno a sostituire gli attuali altiforni. Giacomo Mareschi Danieli: «E’ il primo esempio di de-carbonizzazione in Europa».
UDINE. In Europa sarà la ceca Liberty, con tecnologia Danieli, la prima acciaieria a sostituire gli altiforni con i forni ad arco ibridi. Ovvero: la de-carbonizzazione dell’acciaio. «Molti ne parlano - ricorda Giacomo Mareschi Danieli, ceo del Gruppo di Buttrio -, Liberty lo sta facendo».
A Ostrava, città della repubblica Ceca, dove l’azienda siderurgica, parte di Liberty Steel Group, è presente con un proprio impianto. Con Danieli ha appena firmato un contratto per la fornitura di due forni ad arco elettrici ibridi che rappresenteranno il “cuore” della trasformazione green dell’acciaieria.
L’investimento annunciato è di 8,6 miliardi di corone ceche, che corrispondono a circa 350 milioni di euro (circa un terzo il valore della commessa per Danieli), che si candida ad essere il maggior investimento nel settore in quel Paese da diversi anni a questa parte.
I nuovi forni, gli ormai celebri QOne di Danieli «con i quali il nostro Gruppo è pioniere nel green steel», rimarca il presidente di Danieli, Gianpietro Benedetti, garantiranno una capacità produttiva di 3,5 milioni di tonnellate l’anno e ridurranno dell’80% le emissioni di CO2 dell’acciaieria entro il 2027.
«Al di la del valore della commessa - spiega Mareschi Danieli - questo ordine ha particolare importanza perché il progetto di Liberty è quello di chiudere i blast furnace e sostituirli con i forni elettrici.
E’ già accaduto in Canada, ma in Europa sono loro i primi a farlo. Dirò di più, è una decisione strategica e un’opportunità perché mette in evidenza come la via della de-carbonizzazione della siderurgia sia non solo possibile, ma anche vantaggiosa. Per l’ambiente, ovviamente, se parliamo di emissioni, ma anche per il business».
I nuovi impianti sono infatti meno costosi, più efficienti e «garantiscono una maggiore competitività», rimarca Giacomo Mareschi Danieli.
In Repubblica Ceca i nuovi forni saranno completati nel 2025 per andare a regime nel 2027 «non appena sarà stata realizzata una nuova linea elettrica di potenza adeguata a servizio dell’acciaieria».
E sempre in tema di efficientamento degli impianti, e con l’obiettivo di ridurre drasticamente l’uso del gas, è Feralpi ad aver scelto Danieli per la realizzazione di un laminatoio a Riesa, in Germania.
«Anche in questo caso l’attenzione all’abbattimento delle emissioni è stata massima - dettaglia Giacomo Mareschi Danieli -. Stante la distanza tra lo stabilimento siderurgico e il nuovo laminatoio, il progetto prevede la realizzazione di una sorta di “passerella” di circa 350/400 metri che consentirà il trasferimento, in modo molto veloce, delle billette che potranno quindi essere laminate senza necessità di passaggio al forno di riscaldo, con conseguente risparmio di gas».
Mossa strategica vista la crisi energetica in atto, che consente anche una riduzione dei costi e - di nuovo - garantisce una maggiore competitività.
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