L’idrogeno traina la crescita di Faber industrie spa

L’azienda archivia il 2020 con ricavi per oltre 83 milioni di euro. La quota di fatturato legata all’idrogeno segna +60% anno su anno

L'ad di Faber industrie Giovanni Toffolutti con alcune delle bombole prodotte dall'azienda
L'ad di Faber industrie Giovanni Toffolutti con alcune delle bombole prodotte dall'azienda

UDINE. Crescita esponenziale nel mercato dell’idrogeno per Faber industrie spa, leader mondiale nella produzione di bombole, serbatoi e sistemi per lo stoccaggio di gas ad alta pressione per l'energia pulita e per il settore dei gas tecnici, che a Cividale del Friuli occupa circa 400 persone.

Nicchia fino a tre anni fa, la quota del fatturato legata all’idrogeno sta conoscendo una crescita esponenziale, del 60% anno su anno.

Nel 2020 è arrivata a pesare 6 milioni di euro sugli 83,2 di fatturato, nel 2021 punta a superare i 10 milioni. In un anno di luci e ombre, com’è stato il 2020, quello legato all’idrogeno è certamente il segmento che ha meglio performato in un bilancio chiuso in contrazione rispetto all’anno precedente, come detto con 83,2 milioni di euro di valore della produzione, un Ebitda di 8,6 milioni e una posizione finanziaria netta negativa per 9,6 milioni, in miglioramento di 5,8 milioni rispetto a fine 2019, e ancora con un patrimonio netto di 75,7 milioni di euro.

Risultati che l’amministratore delegato, Giovanni Toffolutti, saluta come positivi. «Sia dal punto di vista economico-finanziario che patrimoniale, tenendo conto - afferma - della crisi innescata dal Covid-19 che ha caratterizzato buona parte dell’anno».

Con effetti diametralmente opposti per alcuni dei mercati sui quali Faber opera. Nel mese di aprile si è fermato il mercato legato alla mobilità, mentre ha vissuto una vera e propria fiammata quello delle bombole per l’ossigeno medicale. Alti e bassi che Faber ha gestito senza mai chiudere i battenti.

«L’azienda è rimasta sempre in prima linea - evidenzia Toffolutti -. Non ci siamo mai fermati, neppure durante il lockdown». E non solo sotto il profilo produttivo. Faber ha continuato a macinare investimenti. Quasi 8 milioni di euro nel 2020 sono stati destinati al miglioramento della produzione e della qualità del prodotto, all’efficentamento energetico, al controllo e gestione delle performance e dei dati di produzione. Otto cui se ne sono aggiunti 2,5 per la riorganizzazione della controllata cividalese Tough Components, e ulteriori importanti risorse per la ristrutturazione della controllata tailandese Chalybs, con contestuale messa a vendita della parte immobiliare e reshoring delle macchine e attrezzature produttive.

Senza dimenticare l’investimento in digitalizzazione e in Industria 4.0 con il progetto Mes che porterà all’interconnessione di tutte le macchine produttive al sistema gestionale consentendo così all’azienda di misurare l’efficienza di ciascun centro di lavoro.

Tornando all’idrogeno, Faber si è posizionata nei principali segmenti applicativi di stoccaggio del gas in alta pressione - dallo stoccaggio a terra al trasporto e alla mobilità - acquisendo importanti contratti di fornitura grazie al recente sviluppo di prodotti e sistemi ad altissimo livello tecnologico e qualitativo. «Nel 2020 - conferma Toffolutti - i ricavi derivanti dall’idrogeno sono quasi raddoppiati rispetto al 2019 e puntiamo a fare altrettanto nel 2021, superando la soglia del 10% sui ricavi totali». 

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