L’italiano Pietro Beccari nominato al vertice di Louis Vuitton
Il manager di Parma, alla guida di Christian Dior Couture dal 2018, diventa presidente e amministratore delegato di Louis Vuitton. Delphine Arnault, vicepresidente esecutivo di Louis Vuitton diventa presidente e direttore generale di Christian Dior Couture

Pietro Beccari, alla guida di Christian Dior Couture dal 2018, diventa presidente e amministratore delegato di Louis Vuitton. Lo rende noto Lvmh evidenziando che Pietro Beccari prende il posto di Michael Burke, che assumerà nuove responsabilità, riportando direttamente a Bernard Arnault, presidente e amministratore delegato del gruppo.
Delphine Arnault, vicepresidente esecutivo di Louis Vuitton dal 2013, prenderà il posto di Beccari, diventando presidente e direttore generale di Christian Dior Couture. Charles Delapalme, vicepresidente esecutivo di Christian Dior Couture e responsabile delle attività commerciali dal 2018, viene nominato amministratore delegato di Christian Dior Couture. Stéphane Bianchi, presidente e amministratore delegato della divisione orologi e gioielli, supervisionerà anche Tiffany e Repossi, che entrano a far parte della divisione del gruppo Lvmh.
"Pietro Beccari ha svolto un lavoro eccezionale presso Christian Dior negli ultimi cinque anni. La sua leadership ha ha accelerato il fascino e il successo di questa iconica maison" e "Sono certo che Pietro guiderà Louis Vuitton verso il prossimo livello di successo e di desiderabilità", ha detto Bernard Arnault, presidente e ceo di Lvmh. Il numero uno del colosso francese della moda ha poi espresso i suoi "più sentiti ringraziamenti a Michael Burke, che ha guidato lo straordinario successo di Louis Vuitton negli ultimi dieci anni. Ha svolto un lavoro straordinario per lo sviluppo di questa eccezionale maison" e "ha supervisionato il successo dell'integrazione di Tiffany all'interno del Gruppo LVMH. Sono lieto che Michael continui, al mio fianco, a condividere la sua esperienza e il suo talento a beneficio delle nostre aziende".
"La nomina di Delphine Arnault è un'altra pietra miliare in un percorso di carriera nel settore della moda e della pelletteria definito dall'eccellenza, prima durante i 12 anni trascorsi da Christian Dior e poi da Louis Vuitton negli ultimi dieci anni. dove è stata il numero due con la responsabilità di tutte le attività di prodotto della Maison", ha ripreso Bernard Arnault parlando della figlia: "Le sue acute intuizioni e la sua incomparabile esperienza saranno elementi decisivi per guidare il continuo sviluppo di Christian Dior".
A proposito del completamento della Divisione Orologi e Gioielli Arnauld ha commentato: "L'inclusione di Tiffany nella Divisione Orologi e Gioielli è un passo naturale dopo il successo dell'integrazione dell'azienda all'interno di LVMH. Le capacità di leadership di Stéphane Bianchi, la sua comprensione dei prodotti e dei mercati e il suo acume organizzativo hanno permesso alle Maison della divisione di raggiungere divisione di raggiungere risultati notevoli sotto la sua gestione".
Se il lusso parla francese, i capitani dei brand parlano italiano. Oltre a Beccari c’è una nutrita schiera di top manager italiano a capo dei brand del lusso: Francesca Bellettini da Saint Laurent, Marco Bizzarri da Gucci, Jacopo Venturini da Valentino, Carlo Alberto Beretta da Tod's, Riccardo Bellini da Chloé e Andrea Guerra ai vertici di Prada.
La storia di Beccari, scrive Repubblica, è quella del manager che si è fatto da solo, ed è diventato grande nel settore maturando importanti esperienze all'estero. Classe '67, nato a Basilicagoiano, frazione di 1.744 abitanti del comune di Montechiarugolo in provincia di Parma, dopo la laurea in economia e una mancata carriera calcistica - con Arrigo Sacchi che gli aveva consigliato di fare altro - Beccari inizia nel marketing della filiale italiana di Benckiser, ma è grazie alla Parmalat che si fa le ossa e vola negli Stati Uniti per continuare a crescere. Lascia New York per andare in Germania alla guida dei prodotti di consumo di Henkel, diventando vicepresidente della divisione haircare, finché nel 2006 approda alla corte di Arnault, l'uomo più ricco del mondo, e il primo imprenditore del lusso francese.
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