Lo smartphone del fitness Akuis al fianco degli atleti con gli allenamenti hitech

La società di Amaro fondata dal designer Chiavegato e dall'ingegnere spaziale Englaro

Riccardo De Toma
Un'immagine di Sintesi, il macchinario per l'allenamento di Akuis.
Un'immagine di Sintesi, il macchinario per l'allenamento di Akuis.

 

«Un coltellino svizzero, o se preferite uno smartphone del fitness». La definizione è del designer Mattiarmando Chiavegato, cofondatore, assieme all'ingegnere spaziale Alessandro Englaro, di Akuis, la startup di Amaro che dalla Carnia ha venduto i suoi prodotti ipertecnologici per il fitness a professionisti e palestre di tutto il mondo. Il segreto? Aver concepito e sviluppato una macchina da allenamento che si gestisce facilmente da schermo o attraverso una app, sviluppata anch'essa ad Amaro, capace di adattarsi alle esigenze di training e alle richieste delle più svariate discipline sportive. Multifunzione come un coltellino svizzero, appunto, sia Sintesi che le sue recentissime evoluzioni, Stadia Duo e Stadia Quattro, si stanno imponendo proprio per la loro versatilità e l'adattabilità a qualsiasi ambiente: «Palestre, ma anche alberghi, il mondo corporate, ma anche yatch, ville e il comparto del lusso», spiega ancora Chiavegato.

Fondata nel 2018, Akuis ha largamente superato nel 2024 l'asticella dei due milioni di fatturato e dà lavoro a 20 persone, sull'onda di una crescita al ritmo del 30% annuo. A sostenerne l'ascesa la forza delle idee e svariati canali di finanziamento: un aumento del capitale sociale nel 2020 con l'ingresso di nuovo soci, un round da 1,15 milioni di euro chiuso a cavallo tra 2023 e 2024 con l'apporto di diversi investitori finanziari, tra i quali Azimut Eltif, il partner commerciale per la Germania e l'Austria Wemoove e il club deal X-Equity. Scommesse rivelatesi vincenti sia per i nuovi soci che per l'azienda carnica, che affida alla nuova linea Stadia i suoi obiettivi di espansione sia settoriale geografica di un mercato che già oggi è spartito al 50% tra Italia ed estero, con una forte presenza anche in Asia e buone prospettive oltreoceano, dazi permettendo.

Se Sintesi resta un prodotto rivolto prevalentemente all'utilizzo professionale e al mondo dei personal trainer, Stadia, più facile e intuitivo nell'utilizzo, strizza l'occhio anche all'utente individuale. Sarebbe sbagliato però pensare che Stadia come un'evoluzione destinata a soppiantare il primogenito. «La nuova linea non è stata concepita e lanciata per fagocitare la prima», conferma Chiavegato, sottolineando i punti di forza che continuano a caratterizzare Sintesi. «Si tratta di un prodotto che è stato sposato dai professionisti del fitness, in primis personal trainer, ma anche da atleti professionisti di ogni disciplina, squadre di calcio primissimo piano a livello europeo e mondiale, perfino dalle grandi agenzie del settore aerospaziale per il training degli astronauti».

Tra i punti di forza non soltanto la versatilità, l'ergonomia e il design, ma anche la sicurezza di un prodotto che sostituisce pesi reali con pesi virtuali, ma anche il costante monitoraggio delle performance, che rende più facile e immediata anche la reportistica da parte di trainer e preparatori. Se Sintesi è stata e resta concepita per l'utilizzo professionale, Stadia è stata pensata in un'ottica di massimizzazione della postazione in palestra. È in grado infatti di sostituire le più diffuse attrezzature da fitness, di simulare allenamenti funzionali a diverse discipline sportive, «con una varietà e una completezza - si legge nella scheda di Akuis - ad oggi mai raggiunta da un singolo macchinario». Ad accomunare le due linee i consumi estremamente bassi, l'abbattimento dell'utilizzo di ghisa e plastica grazie allo sfruttamento dei carichi digitali, la tecnologia a motori elettrici che consente di variare e disattivare i carichi in qualsiasi momento. Un fitness hi-tech che dalla Carnia sta conquistando i mercati di tutto il pianeta. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © il Nord Est