L’unicorno Kering Eyewear: fatturato a oltre 1,1 miliardi

Nel 2015 il fatturato era di 10 milioni, nel 2022 è ufficialmente il numero 2 al Mondo. Reddito operativo in crescita a 203 milioni, 2,5 volte i dati dell’anno scorso

Roberta Paolini

Se stessimo parlando di imprese hi tech lo chiameremmo unicorno. In realtà Kering Eyewear è molto di più, un’azienda industriale, che in otto anni, è diventato il secondo player al mondo di un settore iper competitivo come l’occhialeria.

I numeri del 2022 certificano il sorpasso di Safilo da parte del gruppo fondato e presieduto da Roberto Vedovotto e divisione dell’occhialeria del big del lusso di François-Henri Pinault (proprietario tra gli altri di Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent). Ricavi che sfondano la soglia psicologica del miliardo per raggiungere quota 1,115 miliardi di euro, con una crescita del 58% a tassi correnti. Una crescita, per usare le parole del presidente del gruppo Pinault, “eccezionale”.

Occorre rimarcarlo, per non far torto alla memoria, che quando in Villa Zaguri il golden boy dell’occhiale italiano Vedovotto fondò con i suoi fedelissimi questa azienda i ricavi del primo anno (siamo nel 2015) segnavano quota 10 milioni. Ma non è tutto, perché a volerla leggere, la presentazione di Kering dice anche di più. Il reddito operativo di Kering Eyewear nel 2022 è stato di 203 milioni di euro, 2,5 volte superiore al livello del 2021. Questo oggetto dunque, che progetta e produce per 16 brand mondiali: Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Cartier, giusto per dirne qualcuno, non solo vende (all’ingrosso, perché l’ultimo pezzo della catena del valore è fatto dalla rete di ottica e dai retail delle singole maison) ma guadagna con un tasso del 18% circa sui ricavi. Il fatto che sia solo wholesale e non retail significa anche che Kering Eyewear genera a valle almeno 2,5/3 volte i ricavi che produce. In termini di canali distributivi, le catene locali e i “three Os” (Ottici, Optometristi e Oftalmologi) si sono confermate il principale canale di vendita, rappresentando più del 50% delle vendite totali sia nel 2022 che nel 2021. I ricavi da questo canale ancora una volta hanno registrato una robusta crescita, dimostrando l’efficacia dell’organizzazione commerciale di Kering Eyewear. I risultati negli altri canali distributivi sono aumentati fortemente e sono addirittura duplicati rispetto all’anno precedente nel Travel Retail.

L’ultima annotazione sui numeri, a livello di contribuzione sul big del lusso Kering (oltre 20 miliardi di ricavi nel 2022), la divisione eyewear praticamente produce la stessa redditività di Bottega Veneta. È così, è come se all’ombra della Cappella degli Scrovegni fosse nata una nuova Bottega Veneta. Con una differenza non da poco: il potenziale di questa società non è totalmente espresso, non dopo 8 anni di vita, non dopo le acquisizioni fatte: Lindberg, il marchio danese super lusso comprato nel 2021 e consolidato appieno dal 2022, e Maui Jim, gli occhiali iconici dall’anima hawaiana, venduti in più di 100 paesi nel mondo e che ha sviluppato e brevettato la rivoluzionaria tecnologia delle lenti PolarizedPlus2. Facevano gola a molti e li hanno presi loro, consolidati solo da ottobre: il trimestre più debole per l’occhialeria.

La forte crescita di questi anni ha portato il gruppo anche a decidere di realizzare un nuovo headquarter alle porte di Padova.

Un nuovo spazio fisico per accogliere i 350 dipendenti che attualmente sono impiegati a Villa Zaguri e in uffici attorno all’area della villa, altri 250 operano a Vescovana e 150 sono invece impiegati nella sede di Milano. La nuova sede, la cui ultimazione è prevista per l’inizio del 2025, nel terreno adiacente agli attuali uffici, si estenderà su una superficie totale di più di 10.000 mq. Il complesso architettonico sarà articolato in aree di lavoro alternate a grandi spazi aperti, sarà in grado di accogliere a regime 650 dipendenti. Nel 2022 le persone impiegate sono circa 3.800 nel mondo. —

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