Luxottica cura la montagna ferita da Vaia, ad Agordo maxi progetto per il ripristino boschivo

BELLUNO. La devastazione della tempesta Vaia è stata letteralmente davanti ai loro occhi per mesi. Il fianco della montagna alle spalle dello stabilimento di Luxottica, ad Agordo nel bellunese, è un cimitero di alberi. E il gigante di lenti e occhiali, che qui ai piedi delle Dolomiti patrimonio Unesco ha la sua fabbrica più grande - 4500 dipendenti in un comune che di anime ne conta poco più di 4mila, 8mila persone impiegate direttamente se si considerano anche gli altri insediamenti nel bellunese, a Sedico e Cencenighe - ha deciso che lo smisurato shanghai di abeti senza vita andava trasformato in qualcosa.
Un progetto ambizioso, all'altezza di Luxottica, il piano di ripristino boschivo più imponente mai immaginato, da quando la distruzione del 2018 ha sconvolto il Veneto e parte del Trentino. Un piano nato già grande che nell'animo di Luxottica è solo un primo passo. Il fianco della montagna è un'area di 30 ettari in località Larion-Baster. Una zona molto impervia, particolarmente ripida e inclinata che corrisponde a più o meno 50 campi da calcio, «visibile - spiega il sindaco di Agordo, Roberto Chissalè - da ogni angolo del comune, ma anche un'area parcellizzata in molti piccoli proprietari terrieri, circa un centinaio».
Troppo oneroso e complesso pensare di curare quel pezzo di foresta schiantata per il comune. Ecco allora che Luxottica, in sordina, senza svelare di essere lo sponsor, ha preso a cuore l'intervento, si sono sondati i proprietari, e si è tratteggiato il disegno di restituzione del bosco. Un lavoro di comunità con alle spalle il gruppo dell'occhialeria di Leonardo Del Vecchio che in queste valli è molto di più di un'azienda che ha portato negli anni lavoro e benessere.
Luxottica si prenderà cura di 15.000 alberi, recuperando i tronchi abbattuti dalla tempesta, mettendo in sicurezza il suolo, salvaguardando gli alberi risparmiati e favorendo la crescita di quelli che nasceranno spontaneamente per la rigenerazione naturale della foresta. Il piano prevede anche l'impianto in piccoli nuclei di 2.000 nuovi alberi, solo di specie di origine locale, per aumentare la biodiversità e la resilienza della foresta in accordo con le indicazioni scientifiche.
La fase iniziale, che si concluderà entro il primo trimestre del 2021, prevede la pulizia dell'area e la rimozione del legname abbattuto, e sarà cruciale per raggiungere due obiettivi: mettere in totale sicurezza i terreni, riducendo il rischio di frane e smottamenti, e salvaguardare le altre foreste dall'attacco di insetti dannosi che prolificano nel legname abbandonato a terra. In primavera seguirà la seconda fase di rigenerazione vera e propria.L'intervento è realizzato in collaborazione con Etifor, spin-off dell'Università di Padova specializzato in consulenza, progettazione, ricerca e formazione in ambito ambientale.
Luxottica ha un modo di fare azienda avanzato, innovativo, riconosciuto e riconoscibile, dal welfare aziendale, ai progetti per i giovani, al piano tamponi per tutelare i dipendenti nell'epidemia Covid con il virologo Andrea Crisanti, agli investimenti in energie rinnovabili in tutti i suoi stabilimenti. Dice Giorgio Striano, Group manufacturing director: «Nell'affrontare il progetto, prima di piantare nuova foresta abbiamo voluto prenderci cura dell'esistente e degli alberi risparmiati dalla tempesta, per mantenerli nel tempo così da preservare negli anni il territorio, drenare le acque piovane e conservare la biodiversità. Sono piccoli gesti in grado di fare la differenza e di restituire alla comunità un bosco rigenerato e una montagna ancora più bella. Una sorta di regalo di Natale che Luxottica vuole donare a un territorio con cui ha un legame storico e speciale». --
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