Maschio Gaspardo conquista la vetta del mercato indiano

In meno di 10 anni Maschio Gaspardo ha conquistato in India la seconda quota di mercato nelle attrezzature agricole. Soprattutto nel segmento delle attrezzature per la lavorazione del terreno: zappatrici e aratri. Sono 250.000 le macchine vendute nel subcontinente dal 2012, quando fu inaugurato lo stabilimento di Ranjangaon vicino a Pune

PADOVA. In meno di 10 anni Maschio Gaspardo ha conquistato in India la seconda quota di mercato nelle attrezzature agricole. Soprattutto nel segmento delle attrezzature per la lavorazione del terreno: zappatrici e aratri.

Ad oggi sono 250.000 le macchine vendute nel subcontinente dal 2012, quando fu inaugurato lo stabilimento di Ranjangaon vicino a Pune. La stessa località, per inciso, dove in India ha sede anche l’altra multinazionale ‘tascabile’ di Campodarsego nel settore della meccanica agricola, il gruppo Carraro.
La strategia di forte diffusione della rete commerciale ha portato Maschio Gaspardo a raggiungere in India nel 2020 il traguardo dei 400 rivenditori, di cui circa la metà monomarca.

Dopo l’avvio nel 2015 con i primi 41 dealer, la rete sul territorio si è progressivamente ampliata e oggi si trovano concessionari in 17 dei 29 Stati dell’Unione. “Copriamo tutte le zone più importanti, e possiamo dire che siamo la prima azienda di attrezzature agricole ad avere una forte identità di marchio in India. Anche perché nel 2012 il mercato l’avevamo studiato attentamente con un’analisi sul campo attraverso questionari agli agricoltori mirati a capire le diverse esigenze presenti e future nelle varie aree del paese, che ci ha aiutato a customizzare l’offerta”, afferma il direttore commerciale del gruppo Alessio Riulini.

Maschio Gaspardo India Pvt. Ltd. ha superato i 30 milioni di euro di fatturato, e costituisce ormai almeno il 10% del giro d’affari del gruppo, che è per oltre l’80% generato all’estero, “L’Asia, dove produciamo anche in Cina, è l’area in maggiore crescita insieme a Russia, Francia e Stati Uniti”, commenta Riulini. “In India nello specifico siamo cresciuti molto nel comparto del trattamento del terreno, che rappresenta il 90% delle nostre vendite”. L’obiettivo ora è di sviluppare anche semina e fienagione, dove però costi e abitudini degli agricoltori rendono più lenta la diffusione della meccanizzazione.

“In India si stanno introducendo sementi di qualità che hanno bisogno di meccanizzazione, ma ad oggi le semine sono ancora ampiamente a mano con semi di bassa qualità e quindi questa è ancora una nicchia di mercato, dove comunque abbiamo il 70%”, spiega Riulini.

Molto interessante, e con forte implicazioni ambientali, è poi la questione della fienagione e del trattamento dei residui agricoli. Nel nord del paese è infatti rilevante il problema dell’usanza di bruciare le stoppie delle colture, soprattutto delle risaie, che provoca densi fumi molto inquinanti.

La pratica, pur vietata, è molto diffusa: si calcola che ogni anno in India settentrionale vengano bruciate 23 milioni di tonnellate di paglia di riso. Il cielo di Delhi quindi si annerisce particolarmente in autunno per effetto dello ‘stubble burning’ nelle campagne circostanti, che secondo un report del ministero dell’ambiente nel 2020 ha contribuito per il 15% all’inquinamento della capitale. Una soluzione sarebbe usare le stoppie come biomasse per alimentare termovalorizzatori che producano energia con impatti ambientali drasticamente minori. Nel suo gigantesco programma di transizione energetica l’India prevede la costruzione di molti termovalorizzatori: sfruttare le biomasse è tra gli obiettivi green del paese, che in alcuni comparti come le rinnovabili da solare ed eolico sta sperimentando da anni una crescita record mondiale.

“Le attrezzature per raccogliere e trattare i residui delle colture sono necessarie nella gestione delle biomasse, e infatti abbiamo contatti con le istituzioni indiane a vario livello per cercare di portare avanti il più possibile i relativi progetti”.

Globalmente le prospettive 2021 del gruppo Maschio Gaspardo sono molto positive in tutti i mercati. “Il portafoglio d’ordini rispetto al 2020 è notevolmente cresciuto”, osserva Riulini. “E lanceremo quest’anno nuovi prodotti in ambito Industry 4.0 con sistemi di gestione dati e connettività soprattutto per i mercati avanzati di Europa, Nord America, CIS e Giappone”.

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