Masi Agricola, ricavi in calo. Pesa la riduzione dei consumi

I ricavi consolidati del gruppo sono scesi a 45,9 milioni, con un calo del 3,7% rispetto ai 47,7 milioni dello stesso periodo del 2023. La flessione è attribuita a una riduzione generalizzata dei consumi di vino a livello internazionale, dovuta al calo della capacità di spesa dei consumatori, fortemente influenzati dall’inflazione

La redazione

Masi Agricola, società quotata a Piazza Affari e tra i principali player italiani nel segmento dei vini premium, ha riportato una contrazione dei ricavi e un aumento dell’indebitamento netto nei primi nove mesi del 2024, in un contesto macroeconomico caratterizzato da inflazione, incertezza geopolitica e difficoltà del settore vinicolo.

I ricavi consolidati del gruppo sono scesi a 45,9 milioni di euro, con un calo del 3,7% rispetto ai 47,7 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2023. La flessione è stata attribuita a una riduzione generalizzata dei consumi di vino a livello internazionale, dovuta al calo della capacità di spesa dei consumatori, fortemente influenzati dall’inflazione.

In particolare, nei primi mesi dell'anno è proseguito il fenomeno del de-stocking, iniziato nel 2022, con la rete distributiva che ha ridotto gli stock, preoccupata dalla diminuzione dei consumi e dall’incertezza legata ai conflitti geopolitici, all’aumento dei tassi di interesse e alla stretta creditizia da parte delle banche.

L'indebitamento finanziario netto è salito a 37,5 milioni di euro. L’aumento è dovuto principalmente a un consistente approvvigionamento di Amarone, vino di punta della cantina, e a investimenti strategici effettuati nel periodo.

Il mercato domestico ha mostrato ricavi in linea grazie alla strategia di omnichannel e al buon andamento delle attività di enoturismo legate alla Masi Wine Experience. Tuttavia, i vini veneti, soprattutto i rossi, hanno registrato performance inferiori alla media del mercato, in particolare in Canada e Scandinavia.

Nel segmento premium, i vini di fascia alta sono stati più penalizzati rispetto ai vini entry-level, con una crescita della quota di ricavi legata ai Classic Wines a scapito dei Top Wines.

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