Max Mara rilegge la sua hit bag in chiave veneziana con i tessuti Fortuny e i vetri di Gambaro & Tagliapietra

Dopo il viaggio nei laboratori regionali di Fendi è Max Mara a voler riscoprire le lavorazioni delle botteghe. Il gruppo emiliano lo fa partendo da Venezia, rileggendo la sua Pasticcino bag in collaborazione con due aziende simbolo della Serenissima, esempio di altissimo artigianato artistico  

La redazione

VENEZIA. Sono sempre più numerose le maison di moda che vanno in cerca di lavorazioni uniche da impiegare sui propri prodotti. Abiti, scarpe, ma soprattutto borse. Recentemente, a setacciare i laboratori artigianali e “adottarne” uno per regione era stata Fendi con il progetto Hand in Hand, rivisitando la sua hit bag, la baguette disegnata nel 1997 dalla direttrice creativa Silvia Venturini Fendi.

Ora tocca al gruppo Max Mara fare qualcosa di molto simile con un’altra borsa icona, la Pasticcino bag di Weekend Max Mara, che si prepara a fare il Pasticcino Bag World Tour, un viaggio che porterà l'iconica borsa in giro per il mondo, alla scoperta delle eccellenze artistiche e delle tradizioni artigianali di paesi diversi, partendo da Venezia.

E’ infatti dalla collaborazione con due botteghe simbolo della Serenissima che il brand emiliano ha dato il via al suo progetto volta alla ricerca e valorizzazione delle eccellenze artistiche e artigianali. 

Sono infatti veneziane le due imprese scelte da Max Mara per reinterpretare la sua borsa e farne un oggetto unico, lussuoso, che trasuda storia della miglior manifattura made in Italy.

Il tandem d’imprese che firma per Weekend la nuova Pasticcino bag è infatti composto da Fortuny, la storica azienda di tessuti della Giudecca, e Gambaro & Tagliapietra, azienda leader nella lavorazione del vetro di Murano.

Per il Modello Venezia, Max Mara ha scelto i tessuti Fortuny, tre diversi tipi di cotone che vanno dalle trame metalliche con raffinati accenni di oro e rame su sfondi color avorio e blu ottanio, alle sfumature di lavanda e rosso intenso su tonalità color crema, fino ad un motivo nei toni del verde e del beige.

Toni e motivi differenti che restituiscono la ricchezza del patrimonio lasciato in eredità a Venezia da Mariano Fortuny, fondatore del celeberrimo laboratorio di tessuti ancor oggi attivo alla Giudecca.

Dai tessuti alla chiusura, Venezia si respira anche nelle due sfere in vetro di Murano della clutch, realizzate a mano da Gambaro & Tagliapietra, realtà vetraria che dal 1974 realizza oggetti artistici unici.

Due sfere che sono due piccoli gioielli, sono infatti diverse tra loro: una è lavorata su una base avorio con striature a contrasto, effetto marmo, l’altra su base sfumata color pastello e finitura in vetro trasparente.

Il recupero e la valorizzazione delle tradizioni e dei saperi artigianali come detto è un grande trend del momento, che se da un lato si realizza in progetti di singoli oggetti, come quelli di Fendi e Max Mara, dall’altro vede impegnati i grandi gruppi del lusso e della moda in senso più ampio, come LVMH, che sta lavorando alla salgavuardia e alla formazione delle competenze artigianali.

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