Mediobanca: il Nord Est spicca tra Quarto capitalismo, finanza, energia e meccanica
Fincantieri, Hera e Generali. Sono solo alcune delle grandi imprese del Nord-Est incluse dall’area Studi di Mediobanca tra le principali imprese della Penisola. I ricercatori dell’istituto di Piazzetta Cuccia hanno passato al setaccio i conti di 3.310 realtà di medie e grandi dimensioni, individuando le più rilevanti

Fincantieri, Hera e Generali. Sono solo alcune delle grandi imprese del Nord-Est incluse dall’area Studi di Mediobanca tra le principali imprese della Penisola. I ricercatori dell’istituto di Piazzetta Cuccia hanno passato al setaccio i conti di 3.310 realtà di medie e grandi dimensioni, individuando le più rilevanti, e anche quelle a maggiore tasso di crescita, nei vari settori dell’economia.
La classifica dei fatturati 2022 per quel che concerne l’industria e dei servizi è dominata da tre gruppi energetico-petroliferi pubblici, gli unici con vendite superiori a 100 miliardi di euro: Enel in testa, davanti a Eni e al Gse. La prima azienda manifatturiera è Fca Italy (ora Stellantis Europe), quinta nella graduatoria assoluta, davanti a due multiutility, A2A ed Hera.
Quest’ultima, con ricavi per 20 miliardi di euro, è l’azienda con il maggiore fatturato del Nord-Est, dove opera attraverso la controllata AcegasApsAmga, anche non è propriamente una realtà del territorio, dato che il suo quartier generale è a Bologna.
Il settore più importante dell’economia italiana è quello energetico, seguito dal manifatturiero. All’interno di quest’ultimo, poi, il più rilevante è quello meccanico, che presenta realtà come la già citata Fca, oltre a Leonardo, Ferrari e al gruppo triestino Fincantieri.
Quest’ultimo, con un fatturato di 7,3 miliardi di euro si piazza al 29esimo posto a livello nazionale, sette posizioni più indietro rispetto alla graduatoria 2021, nonostante un progresso dei ricavi nell’ordine di mezzo miliardo. Nel comparto assicurativo Generali mantiene il dominio assoluto della Top10 dei gruppi con premi lordi che, grazie alla sua struttura multinazionale e al consolidamento integrale di Cattolica, ammontano nel 2022 a 79,8 miliardi di euro ovvero il 59,2% del totale realizzato dall’intero comparto. Seguono il gruppo Poste Vita e Unipol.
Nella top 20 delle aziende manifatturiere e al quarto posto tra quelle alimentari figura Veronesi Holding, realtà scaligera proprietaria di marchi legati al settore dell'alimentare, in particolare della carne (Aia e Negroni) e dei mangimi (Veronesi).
Nel cartario, la medaglia d’oro va alla toscana Sofidel, con la piazza d’onore appannaggio di Burgo Group di Altavilla Vicentina, con un fatturato di 2,1 miliardi, 500 milioni in più rispetto all’esercizio precedente. Nel sistema del legno-arredo svetta Ikea Italia Retail, davanti a Mondo Convenienza Holding e a Inca Properties, capogruppo di Friul Intagli Industries (un miliardo di fatturato), con sede a Prata di Pordenone.
Lo studio di Mediobanca dedica, poi, un capitolo alle 25 società dinamiche del quarto capitalismo italiano, vale a dire quelle della fascia dimensionale intermedia nel sistema economico italiano, cresciute per fatturato e redditività almeno del 20% rispetto al 2021 e del 40% nel confronto con il 2019.
Tra queste, vi sono tre realtà nordestine, a cominciare da Unox (Pd), produttrice di forni professionali per i settori ristorazione, retail, pasticceria e panificazione. Nel 2022 ha realizzato ricavi pari a 272 milioni di euro, in aumento del 105% rispetto al 2019. Quindi è la volta di Fope (Vi), che ha sede e laboratorio in uno dei principali distretti orafi italiani.
Nel 2022 ha consuntivato vendite pari a 62 milioni di euro, in incremento del 77,8% rispetto al 2019. Infine Sinv Holding (Vi), che si occupa di creazione, sviluppo, produzione e distribuzione di capi di abbigliamento contrassegnati da prestigiosi e importanti marchi internazionali. I ricavi 2022, pari a 105,7 milioni di euro, sono cresciuti del 53,4% rispetto al pre-pandemia.
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