Mediobanca: Morellato e Bulgari i campioni del gioiello italiano
Nel 2023, i principali operatori hanno registrato ricavi complessivi pari a 8,4 miliardi di euro, in crescita del 3,9% rispetto al 2022 e del 25,8% sui livelli del 2021
L'Area Studi Mediobanca ha pubblicato la prima edizione dell'indagine dedicata al settore orafo-argentiero-gioielliero italiano, un comparto che rappresenta una delle punte di diamante del Made in Italy. Lo studio si concentra su 97 aziende con un fatturato superiore a 19 milioni di euro ciascuna, distribuite tra Centro (42), Nord Est (32), Nord Ovest (21) e Sud (2), fornendo una fotografia dettagliata di un settore in evoluzione e proiettato verso nuove sfide globali.
Nel 2023, i principali operatori hanno registrato ricavi complessivi pari a 8,4 miliardi di euro, in crescita del 3,9% rispetto al 2022 e del 25,8% sui livelli del 2021. Tra i protagonisti spiccano Bulgari Gioielli con 870 milioni di euro, Morellato con 739 milioni, PGI con 566 milioni e Fope, quotata all'AIM, che continua a distinguersi per la sua strategia focalizzata sull'innovazione.
Seguono Damiani (334 milioni) e UnoAerre Industries (264 milioni). Le prime dieci aziende del settore superano ciascuna i 150 milioni di euro di fatturato.
Il primato territoriale in termini di redditività spetta al Nord Ovest, dove le aziende vantano un EBIT margin medio del 9,7% nel 2023, seguite dal Centro Italia con l’8,4%. Tra i leader per redditività troviamo Gimet Brass (40,8%), Treemme (30,1%) e Coin Holding (29,9%). Le aziende del Nord Est rappresentano una quota significativa del comparto, contribuendo al 32,4% dei ricavi complessivi del settore.
Nei primi dieci mesi del 2024, il comparto ha registrato un aumento dei ricavi del 5,8% rispetto all'anno precedente, trainato in particolare dall'export (+7,2%) rispetto al mercato interno (+3,0%). Tuttavia, i segnali per il 2025 delineano uno scenario di maggiore cautela: il 47,5% delle aziende prevede una stabilità del volume d'affari, mentre il 31,2% teme un peggioramento e solo il 21,3% mantiene un outlook positivo.
Gli investimenti nel settore hanno mostrato un incremento significativo, crescendo del 34,3% sul 2022 e del 59,4% sul 2021. Gli operatori a controllo estero si distinguono per la dinamicità, con un aumento degli investimenti del 147,1% dal 2021, a fronte del +38,7% delle aziende a capitale italiano. La propensione al reinvestimento si riflette anche nella limitata distribuzione di dividendi, pari al 22% degli utili complessivi del triennio, e in un miglioramento della solidità patrimoniale, con la leva finanziaria scesa dal 84,9% del 2021 al 65,3% del 2023.
L'industria italiana dei preziosi deve fronteggiare una crescente competizione internazionale, con Paesi come Cina e India che guadagnano quote di mercato. Nonostante le difficoltà, il settore si distingue per l’eccellenza artigianale e la capacità di innovazione tecnologica. Il consolidamento delle reti di vendita, sia fisiche che digitali, e operazioni strategiche come l'acquisizione del gruppo tedesco Christ da parte di Morellato, rappresentano esempi di resilienza e visione strategica.
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