Meno protesti e tempi di pagamento più rapidi nel 2016

A dirlo è il rapporto Cerved che evidenzia come il Nordest abbia messo a segno la performance migliore sia in termini di flessione che di riduzione dei giorni di ritardo per i saldi-fattura

VENEZIA -  Secondo l’Osservatorio Cerved sui Protesti e i Pagamenti delle imprese, nel 2016 il numero di società protestate ha toccato un minimo, sensibili i miglioramenti anche nei ritardi dei pagamenti.

Nel 2016 sono state protestate 22,5 mila società, il 23% in meno rispetto al 2015.

Si tratta, di quasi un dimezzamento rispetto al massimo toccato nel 2012, quando le società con almeno un protesto erano 43 mila.

Secondo i dati di Payline, il database di Cerved che monitora le esperienze di pagamento di oltre 3 milioni di operatori economici le imprese italiane hanno pagato più velocemente i propri fornitori: in media i tempi di liquidazione delle fatture sono infatti scesi a 73,5 giorni, (-2,1 giorni rispetto al 2015).

Il miglioramento è dovuto principalmente al calo dei ritardi, che sono passati da 17,3 a 15,4 giorni.

La maggiore velocità nei pagamenti si accompagna ad un aumento della percentuale di imprese puntuali, che tocca negli ultimi tre mesi dell’anno il 47,1%, in crescita dal 44,7% del 2015.

Parallelamente si riduce dall’8% al 7,2% la presenza di imprese con ritardi superiori ai due mesi, casi che possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default.

I dati a livello regionale mostrano che le imprese sono state più veloci in tutte le aree della Penisola, con il Mezzogiorno che, nonostante registri il miglioramento più consistente (-3 giorni), conferma i tempi di pagamento più lunghi (77,4 giorni), soprattutto rispetto al Nord Est (69,6 giorni).

Il calo dei protesti è diffuso a tutti i settori dell’economia: la diminuzione risulta più marcata nell’industria (-21,7%); seguono le costruzioni (-20%), che tuttavia rimangono il settore in cui l’incidenza del fenomeno è più alta (l’1,5% delle società del settore ha avuto almeno un titolo protestato).

Infine, il terziario, dove si concentrano la metà delle società protestate (12,6 mila imprese), registra un calo del 19,4% su base annua.

La riduzione è diffusa anche dal punto di vista geografico, con il Nord Est che registra la performance migliore.

Nell’area sono 2,5 mila le imprese protestate (-21,6% rispetto al 2015), seguita dal Nord Ovest, con 4,5 mila protesti (-18,7% rispetto al 2015).

 

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