Milano Sesto, Cimolai solleva le mega travi per la nuova stazione firmata Renzo Piano

Complessa operazione per posizionare l’impalcato per la realizzazione del ponte pedonale sospeso sopra a linea ferroviaria. L’impresa pordenonese protagonista anche del ponte sul Rienza a Bolzano e della costruzione di Elt, il più grande telescopio del mondo, in Cile

Il cantiere della Cimolai alla stazione di Sesto San Giovanni
Il cantiere della Cimolai alla stazione di Sesto San Giovanni

MILANO. Due porzioni di impalcato da 27 e 34 metri, peso oltre 300 tonnellate, che costituiranno l’ossatura della nuova stazione a ponte progettata dallo studio Renzo Piano Building Workshop a Milano Sesto, sono state sollevate grazie ad una maxi gru cingolata tralicciata che può arrivare ad un’altezza massima di 60 metri e sollevare fino a 600 tonnellate.

A realizzare l’intervento, è stata Cimolai, l’azienda di Pordenone che si è aggiudicata la gara per la realizzazione della nuova stazione di Sesto San Giovanni,

L’operazione si è svolta nelle ore notturne, e questo ha comportato anche la sospensione, precauzionale, del traffico ferroviario per alcune ore.

Il cantiere della Cimolai a Sesto San Giovanni di notte
Il cantiere della Cimolai a Sesto San Giovanni di notte

Da luglio 2021, in cui sono iniziati i lavori di costruzione della stazione, è stata dedicata una particolare attenzione alla minimizzazione dell’impatto ambientale, attraverso l’implementazione di un piano messo a punto da Cimolai per le tipiche e quotidiane attività di costruzione.

La realizzazione dell’impalcato a scavalco serve alla realizzazione del ponte pedonale che sarà composto da una passerella di 89 metri di lunghezza per 18 di larghezza, sospesa al di sopra della linea ferroviaria esistente, che avrà una funzione di “ricongiunzione”, unendo due parti di Sesto San Giovanni da sempre divise dai binari, ovvero Piazza 1° Maggio e le aree ex Falck.

Una veduta del cantiere della Cimolai a Sesto San Giovanni
Una veduta del cantiere della Cimolai a Sesto San Giovanni

Il progetto della stazione, che porta la firma dello studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners, è all’avanguardia da un punto di vista tecnologico e dei materiali utilizzati, tra cui soprattutto il ferro e il vetro, e avrà inoltre una copertura fotovoltaica in grado di alimentare per intero la struttura che, oltre ad essere attrezzata con numerosi servizi e spazi commerciali di varia natura, fungerà anche da punto panoramico di osservazione su tutto il progetto

MilanoSesto, il progetto di riqualificazione delle aree Ex Falck che trasformerà un’area di 1,5 milioni di metri quadrati in una destinazione urbana dinamica e sostenibile che vedrà nascere progressivamente quartieri residenziali, spazi retail, direzionali e alberghieri, nuove piazze e spazi pubblici pensati per favorire l’incontro tra le persone, oltre a 45 ettari di verde diffuso, uno tra i più grandi parchi urbani della Lombardia.

Il rendering della stazione di Milano Sesto
Il rendering della stazione di Milano Sesto

Nei giorni scorsi, inoltre, è stata inaugurata un’altra infrastruttura “firmata” Cimolai.

E’ il ponte sul fiume Rienza a Lorenzo di Sebato, in provincia di Bolzano tra gli incantevoli paesaggi della Val Pusteria.

Il ponte è lungo 144 metri ed è composto da due campate, una di 59 metri a scavalco della linea ferroviaria Fortezza-San Candido, e l’altra di 85 metri soprastante al fiume, tra le più lunghe in Alto Adige. Il team Cimolai che ha partecipato al progetto comprende circa 120 persone, e tutte le strutture metalliche sono state prodotte nello stabilimento di Polcenigo (Pordenone).

Il ponte realizzato da Cimolai sul fiume Rienza a Bolzano
Il ponte realizzato da Cimolai sul fiume Rienza a Bolzano

Particolarmente complesse sono state le operazioni di montaggio durante i mesi invernali, quando la temperatura della zona ha toccato punte di 20 gradi sotto lo zero.
Il nuovo ponte ha una significativa valenza sociale perché mette in collegamento la strada statale della val Pusteria con l’ingresso della strada della Val Badia, favorendo turismo e attività economiche.

La fase di carico delle attrezzature della Cimolai sulla nave che le sta portando in Cile
La fase di carico delle attrezzature della Cimolai sulla nave che le sta portando in Cile

L’impresa pordenonese è anche impegnata in Cile dove si sta costruendo il più grande telescopio del mondo.

Le attrezzature necessarie al cantiere sono appena partite, via nave, dal porto di Monfalcone.

Parliamo di oltre una ventina tra autogru, gru cingolate e sollevatori.

Elt, acronimo di Extremely Large Telescope, sorgerà a Cerro Armazones in Cile, nel deserto dell’Atacama, a 3 mila metri sul livello del mare.

Ecco come sarà l'Elt, il più grande telescopio del mondo
Ecco come sarà l'Elt, il più grande telescopio del mondo

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