Mobili Presotto affidata ad Alba 22 (Estel) dopo il fallimento. I 79 lavoratori riassorbiti entro il 17 gennaio
Nel corso del confronto sindacale, sviluppatosi da metà novembre, particolare enfasi - si legge nella nota - è stata riservata alle prospettive industriali di Alba22 alle sue potenzialità commerciali e alla sostenibilità finanziaria del piano

VICENZA. Presotto Industrie Mobili di Maron di Brugnera (Pordenone), società fallita lo scorso 8 novembre, dal 1° dicembre è stata affidata ad ALBA22 Srl, società interamente controllata dal Gruppo Estel di Thiene (Vicenza). Ne dà notizia Confindustria Alto Adriatico.
ALBA22, nei giorni scorsi, a conclusione di un articolato confronto sindacale, ha raggiunto un'intesa con Feneal-Uil, Filca Cisl e Fillea-Cgil ha disciplinato le condizioni di riavvio dell'attività industriale, con i 79 lavoratori che saranno riassorbiti entro il 17 gennaio, e ha regolato le condizioni economico normative che vengono mantenute e garantite agli stessi e separata la responsabilità per quanto riguarda i crediti di lavoro pregressi che rimangono a carico del fallimento.
Nel corso del confronto sindacale, sviluppatosi da metà novembre, "particolare enfasi - si legge nella nota - è stata riservata alle prospettive industriali di ALBA22 alle sue potenzialità commerciali e alla sostenibilità finanziaria del piano.
Quest'ultima, in ordine alla strategia produttiva, si propone di ricondizionare e nel prossimo futuro rinnovare il parco macchine e in particolare le strutture dedicate alla verniciatura, sistemare gli impianti e le caldaie e, compatibilmente con le disponibilità, razionalizzare gli spazi negli opifici". "Attraverso l'assistenza garantita dalla Territoriale - ha detto il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti- si è potuta affrontare con le parti sociali la gestione di una elaborata trattativa, la condivisione di un accordo complesso e, soprattutto, la verifica del valore e dell'attendibilità degli impegni industriali presi dalla nuova compagine societaria".
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