Morellato scala il mercato: fatturato a 740 milioni

Il primo bilancio del gruppo di Padova dopo l’acquisizione della tedesca Christ. Massimo Carraro: «I gioielli preziosi e sostenibili nuova tendenza mondiale»
Roberta Paolini

«Il nostro principale obiettivo nel prossimo biennio è completare l’integrazione e riportare il debito ai livelli pre-acquisizione. Dal 2026 possiamo davvero essere una piattaforma aggregante a livello europeo». Così il presidente Massimo Carraro, nel commentare il primo bilancio (anno fiscale chiuso a febbraio) di Morellato Group che consolida l’operazione Christ, chiusa all’inizio del 2023. Cifre che riportano la nuova dimensione della multinazionale del gioiello con sede a Giustina in Colle (Padova). I dati dicono ricavi a 737 milioni di euro, con una marginalità (Ebitda) pari al 21%.

Un dato inferiore al fatturato pro-forma stimato all’indomani dell’acquisizione della principale catena di gioielleria tedesca Christ, che Carraro spiega sia con l’elisione intercompany, che con la decisione di ridurre aree di inefficienza a vantaggio di un miglioramento della redditività. Un aspetto importante del nuovo corso del gruppo è quello di aver elevato il peso dei gioielli preziosi sul totale del fatturato. «Noi siamo partiti dai cinturini» ricorda Carraro «per approdare al gioiello fashion e ora al gioiello prezioso. Questa trasformazione rappresenta un altro passo significativo nel continuo processo di innovazione e trasformazione».

Con un peso del 75% del prezioso sui ricavi totali, vale a dire circa 500 milioni di fatturato, ricorda ancora Carraro: «Siamo il più grande gruppo italiano nel settore ». Una storia che, riavvolgendo il nastro, porta al 1930. A Venezia, piazza San Marco, c’è il flagship store Morellato dove, quasi un secolo fa, un artigiano veneziano, Giulio Morellato, appunto, ha iniziato la sua attività. Il gruppo ha costruito l’ascesa nel mondo della gioielleria e orologeria grazie ad un percorso fatto di innovazioni e importanti acquisizioni.

La più importante ormai quasi vent’anni fa è stata Sector, poi la catena Bluespirit. Oggi il gruppo conta 4 mila e 600 dipendenti nel mondo, 650 negozi diretti, il 75% di ricavi fatti all’estero, coprendo oltre 60 paesi con i suoi 15 marchi di proprietà e 6 in licenza. Ma mentre la prima grande innovazione introdotta nel mercato fu, ormai negli anni Novanta, il gioiello moda, ora la società, spiega Carraro, ha saputo intercettare la nuova tendenza che va verso il gioiello prezioso. Quest’ultima, nel 2023, grazie ai brand proprietari Bluespirit, D’Amante, Christ, Cleor e Live Diamond ha un peso preponderante sul totale del ricavi.

Tenendo conto anche del modello del gruppo, che integra l’intera catena del valore: dal design, alla produzione fino al negozio. Con collezioni che vanno dall’oro, ai diamanti e pietre preziose naturali a quelle lab-grown. L’unicità di Morellato Group è un modello di business pienamente integrato, dall’acquisto e lavorazione delle materie prime, direttamente fino al consumatore finale, con un network di gioiellerie di proprietà nei principali mercati Europei – Italia, Francia, Germania e Austria – e oltre 7.000 punti vendita wholesale.

Il focus sul consumatore ha anche ispirato la crescita nell’e-commerce, con importanti investimenti nella digitalizzazione aziendale e nella creazione di piattaforme integrate con i negozi di proprietà. Il peso dell’e-commerce è in continua crescita, con le sei piattaforme proprietarie arrivate nel 2023 a raggiungere il 17% del fatturato: un primato nel settore.

La strategia di integrazione industriale e sviluppo multibrand ha reso possibile negli ultimi 20 anni una crescita organica costante e autofinanziata, accompagnata da un track record di acquisizioni di successo, per diventare la prima piattaforma aggregante della gioielleria e orologeria in Europa. «E tutto questo lo ha fatto un’azienda italiana» sottolinea Carraro, che guardando al futuro sottolinea come la nuova onda sarà quella verso la sostenibilità. Alla crescita dei marchi di gioielleria preziosa va aggiunto il valore dei brand Morellato, Christ e Live Diamond che utilizzano materie prime preziose riciclate. «Precious is sustainable» conclude Carraro «è il nostro valore guida, tanto da essere anche il claim della prossima campagna pubblicitaria Christ». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

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