Nasce il polo Essiccatoi Fvg, vale 60 milioni di ricavi
Al via l’aggregazione tra quattro impianti cerealicoli, per un gruppo da 2.100 soci. Allo studio un progetto per il grano saraceno e un maltificio per le birre artigianali

Sarà la principale realtà cooperativa della regione, con 60 milioni di fatturato, 15 milioni di patrimonio, espressione di 2.100 soci e di una superficie di 60mila ettari, circa la metà dei seminativi del Friuli Venezia Giulia. Numeri che dal 1° giugno non saranno più soltanto sulla carta: è in vista dell’ormai imminente raccolto, infatti, che sarà operativa Essiccatoi Fvg, la nuova realtà nata dalla fusione dell’Essiccatoio Bozzoli di Palmanova, espressione della Bassa friulana orientale e dell’Isontino, dell’Essiccatoio Torre Natisone di Remanzacco, del Granaio friulano di Fagagna e del Torricella di San Vito al Tagliamento.
L’avvio della super-cooperativa, annunciato già a marzo al termine del percorso di assemblee sulle fusioni, è stato illustrato ieri a Udine, nella sede di Confcooperative Fvg, da Carlo Feruglio, l’imprenditore agricolo di Staranzano (nonché presidente della Bcc Venezia Giulia) che, dopo aver portato alla fusione l’Essiccatoio Bozzoli, è stato eletto alla guida del consiglio, dove siederanno come vice gli ex presidenti delle altre tre realtà aggregatesi, rispettivamente Philip Thurn Valsassina (Torre Natisone), Daniele Castagnavitz (Granaio Friulano) e Tomaso Pietro Fabris (Torricella). Obiettivo dell’operazione, ha spiegato Castagnavitz, unificare le amministrazioni, consolidare il patrimonio e favorire gli investimenti strategici. Il consenso unanime registrato dalle fusioni è frutto anche del ruolo delle associazioni di categoria – Thurn Valsassina e Castagnavitz guidano rispettivamente Confagricoltura e Confcooperative – e della piena sintonia della Regione, ribadita ieri dall’assessore alle Risorse agricole Stefano Zannier. «Le linee e i prodotti finanziari per sostenere gli investimenti della nuova realtà sono già stati individuati e le dotazioni saranno adeguate», ha dichiarato, giudicando quella intrapresa come una strada obbligata per «valorizzare le produzioni e sostenere il reddito degli agricoltori».
«L’operazione è stata indubbiamente complessa, ma siamo consapevoli di aver contribuito a creare un fatto storico per l’agricoltura e la cooperazione di questa regione», ha detto da parte sua Feruglio, assicurando che il consiglio è già al lavoro su nuovi progetti come il sostegno alla filiera del grano saraceno e l’ipotesi di un nuovo maltificio, guardando alla crescita delle birre artigianali. Quanto ai numeri di Essiccatori Fvg, nella nuova coop sono confluiti 8 impianti di essiccazione, 9 centri di raccolta e 22 colonne essiccanti, con una produzione potenziale di 113mila quintali al giorno e 2 milioni di quintali come capacità di stoccaggio. Come valore aggiunto un potenziale annuo di 11 milioni di kw da energie rinnovabili, il fabbisogno di 4mila famiglie, grazie al fotovoltaico e all’impianto di biogas portato in dote da San Vito al Tagliamento (Torricella), alimentato esclusivamente con gli scarti di produzione e i reflui conferiti dai soci, quindi senza il ricorso a coltivazioni dedicate. —
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