Nehos, nuovo data center a Padova

Operativo nei primi mesi del 2024, avrà una potenza totale di 500kW IT. «E’ una struttura destinata a divenire strategica per garantire la business continuity e la cybersecurity»

Maura Delle Case
epa03741940 A general view shows computer servers inside the server hall of Facebook in the city of Lulea, some 900 km north of Stockholm, Sweden, 12 June 2013, as facebook started processing data through its first server farm outside the United States. The company inaugurated servers in about half of its new, 300,000-square foot (28,000-square meter) facility outside the city of Lulea. The location close to the Arctic Circle was chosen for its access to hydropower and the 'chilly Nordic air' that will help cool thousands of servers used to store user information, the company said. EPA/Susanne Lindholm SWEDEN OUT
epa03741940 A general view shows computer servers inside the server hall of Facebook in the city of Lulea, some 900 km north of Stockholm, Sweden, 12 June 2013, as facebook started processing data through its first server farm outside the United States. The company inaugurated servers in about half of its new, 300,000-square foot (28,000-square meter) facility outside the city of Lulea. The location close to the Arctic Circle was chosen for its access to hydropower and the 'chilly Nordic air' that will help cool thousands of servers used to store user information, the company said. EPA/Susanne Lindholm SWEDEN OUT

Sarà operativo per i primi mesi del 2024 il nuovo data center in via di realizzazione a Padova da In-Site per Nehos, la nuova società di consulenza e sviluppo di progetti in cloud e infrastrutture per il business, nata dalla fusione di realtà con ventennale esperienza nel mondo IT. Con una potenza totale pari a 500kW IT, il nuovo data center patavino si contraddistinguerà per un anello proprietario ridondante di 9 km di cavo di fibra ottica dedicata, con cui sarà interconnesso all’internet exchange VSIX e a un altro Nehos Data Center già esistente in città. Caratteristiche che candidano la nuova struttura a divenire strategica per garantire la business continuity e la cybersecurity, nonché per la protezione dei dati in caso di eventi climatici eccezionali. Sarà a servizio di tutte le imprese del Nord Est interessate a esternalizzare i propri server in sicurezza e delle imprese nazionali ed internazionali per fruire di servizi di data center e replicare i propri servizi esistenti. «Per una realtà come la nostra, disporre di una rete di data center proprietari è fondamentale per essere pienamente dei game changer per il territorio – commenta Massimo Tozzato, presidente e amministratore delegato di Nehos -. Questo nuovo modello intende essere il fiore all’occhiello della nostra organizzazione, elevando l’area del Nord Est ad hub per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo delle aziende di tutto il territorio locale, nazionale ed extra nazionale. Il progetto è anche importante per il tema della sostenibilità e del recupero dell’esistente su cui ci siamo trovati allineati fin da subito con i progettisti». La nuova infrastruttura sta infatti prendendo corpo sul sito di un capannone industriale dismesso in via Romania a Padova. Un corpo di fabbrica recuperato e riqualificato allo scopo, che sarà dotato anche di un impianto fotovoltaico sull’intera superficie della copertura, con una capacità di 110 MWh all’anno destinati a coprire dal 15 al 25 per cento dei consumi di energia elettrica del data center, nonché di un sistema di ottimizzazione dell’illuminazione. La struttura integrerà un’area immersiva, ospitata al primo piano, che consentirà al visitatore di conoscere gli aspetti tecnici e funzionali del data center attraverso una parete multimediale e dispositivi di realtà virtuale, creando un ambiente favorevole alla condivisione e all’incontro. Sarà poi possibile il passaggio all’esperienza diretta grazie a un camminamento realizzato al di sopra della server room per permettere al cliente di constatare direttamente le logiche funzionali, la filosofia impiantistica e i dati del sistema di monitoraggio attraverso un led display che scorre per tutta la lunghezza della sala server. «La natura del progetto ha richiesto la capacità di integrare molteplici competenze per trasformare una sede industriale abbandonata in una macchina tecnologica all’avanguardia e funzionale, secondo un approccio evoluto che ha il fattore umano e la relazione uomo-ambiente al centro – commenta dal canto suo Pietro Matteo Foglio, Ceo & Founder di IN-Site -. In particolare, oltre a confidare che possa contribuire a valorizzare appieno il ruolo della città di Padova nella strategia digitale italiana, ci auguriamo che possa essere di esempio nel riuso e nella riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente».  Il progetto risponde, infatti, ai criteri più all’avanguardia nel design di data center e workplace ponendo grande attenzione all’integrazione tra gli spazi che custodiscono i dati (Server room) e le macchine (locali Power e Cooling) con quelli in cui vi è la presenza umana di addetti e stakeholder. Un progetto insomma concepito all’insegna della sostenibilità, del contenimento dei consumi energetici, dell’utilizzo di fonti rinnovabili, dell’affidabilità, della flessibilità e della sicurezza. 

Riproduzione riservata © il Nord Est