Nel 2024 fallimenti in aumento: «Più in difficoltà le medie aziende»

Il report di Equilibriofinanza sul 2024. Liquidazioni giudiziali in Veneto e Fvg: balzo del 24,5% a 832 casi. Solo Pordenone in controtendenza. L’avvocato Ajese: «Soffrono edilizia turismo e servizi, mentre il settore che va meglio é la logistica»

Nicola Brillo
Daniela Ajese, co-fondatrice di EquilibrioFinanza
Daniela Ajese, co-fondatrice di EquilibrioFinanza

Nel 2024 si è registrato un vero e proprio boom delle liquidazioni giudiziali a Nord Est, in crescita del 24,5%. Rispetto a dieci anni fa è addirittura esploso il fenomeno, con aumenti a tre cifre: +234% (anche se il contesto normativo nel frattempo è cambiato). In Veneto l’accesso al provvedimento ha registrato una crescita del +34% tra il 2023 e il 2024, arrivando a 713 procedure che hanno previsto la liquidazione dei beni di un imprenditore o di una società insolvente (contro le 532 dell’anno precedente). Per il Friuli Venezia Giulia si assiste invece ad un incremento medio del +24%, tra le 96 procedure attivate nel 2023 e le 119 del 2024. Nelle due regioni è solo Pordenone a registrare una flessione.

Liquidazione giudiziale

La liquidazione giudiziale è uno strumento introdotto nel 2022 e di fatto sostituisce il fallimento. La riforma mira a semplificare e velocizzare la procedura, grazie all’apporto di un curatore, che ha più libertà di azione rispetto a prima. I numeri dello studio, che prende in esame i dati dal Portale nazionale dei creditori nei sette Tribunali del Veneto e nei quattro del Friuli Venezia Giulia, è stato elaborato da EquilibrioFinanza, rete di avvocati e dottori commercialisti specializzati nella gestione della crisi d’impresa.

Territorio in difficoltà

«I dati sono sintomatici di una fase di seria difficoltà, che stanno attraversando le aziende di Veneto e Friuli Venezia Giulia, specie quelle medie - dichiara Daniela Ajese, co-fondatrice di EquilibrioFinanza e titolare dello Studio legale Ajese con sede a Venezia e Milano -. La congiuntura economica attuale non aiuta di certo, specie l’aumento dei tassi, che hanno creato problemi di liquidità. Una contrazione la vediamo nei settori edilizio, turistico e servizi. Quello che va meglio è attualmente la logistica».

Nella classifica della province venete che hanno registrato l’incremento più significativo, si registrano le prime posizioni per Belluno (+60% con 5 procedure nel 2023 e 8 l’anno successivo) e per Rovigo (+60,7% con 28 procedure nel 2023 e 45 nel 2024). Tra le province più grandi e più ricche è il Tribunale di Treviso ad aver registrato l’incremento più significativo (+42,5% per 87 procedure nel 2023 contro le 124 del 2024), seguito da quello di Verona (+39,3% con 127 liquidazioni nel 2023 e 177 nel 2024) e da Vicenza (+33,3%, 90 procedure nel 2023 e 120 nel 2024). Poi troviamo Padova, il cui Tribunale ha registrato una crescita delle liquidazioni giudiziali del +24,8% (129 procedure nel 2023 e 161 nel 2024). Fanalino di coda per Venezia, che registra un incremento relativamente modesto, +12,6% (con 71 liquidazioni nel 2023 e 80 nel 2024).

Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia l’incremento più significativo lo registra Gorizia, che raddoppia (+100%) da 9 a 18 liquidazioni giudiziali tra 2023 e 2024. A seguire Udine (+43,6%, 39 liquidazioni nel 2023, 56 nel 2024) e Trieste (+38,5% e 13 liquidazioni nel 2023 contro le 18 del 2024). A Pordenone invece, unica provincia delle due regioni monitorate, si registra una flessione significativa (-22,8%) tra le 35 liquidazioni giudiziali del 2023 e le 27 dell’anno successivo.

I numeri dal 2025

Prendendo in considerazione i numeri del 2015, quando però la legislazione era differente, l’incremento diventa addirittura esponenziale: in tutto il Veneto 10 anni fa i fallimenti previsti dalla legge fallimentare erano stati 210 e in questo arco di tempo è stata registrato un incremento di queste specifiche procedure addirittura del 239% (a 713). In Friuli Venezia Giulia i fallimenti sono cresciuti del 310% (da 29 a 119) nel periodo.

Le soluzioni

I professionisti di EquilibrioFinanza suggeriscono di monitorare attentamente il debito bancario, con un accurato screening dei contratti. In particolare analizzando costantemente i rapporti di finanziamento, leasing, affidamenti in conto, e la valutazione degli addebiti di interessi, commissioni, oneri finanziari in generale. «La liquidazione giudiziale può essere evitata grazie ai diversi strumenti messi a disposizione dal codice della crisi - conclude l’avv. Ajese -. Quando la crisi è già in atto, il codice prevede procedure di gestione come la composizione negoziata, che consente all’impresa di continuare la propria attività, riducendo gli effetti negativi di un eventuale fallimento».

Riproduzione riservata © il Nord Est